Piegiovanni e Facchini si autosospendono dal Pd
Decisione maturata dopo la riunione dei giorni scorsi
domenica 24 ottobre 2021
10.38
Nicola Piergiovanni e Giovanni Facchini, entrambi esponenti del Pd e rappresentanti dello stesso in Consiglio comunale, hanno preso una posizione circa la crisi della maggioranza da cui il partito ha preso le distanze da alcuni mesi: autosospensione dal Partito Democratico.
Piergiovanni, presidente del Consiglio comunale dall'insediamento dell'amministrazione Minervini, e Facchini, pure in Aula Carnicella dal 2017 e poi anche consigliere metropolitano, prendono così le distanze dal PD e dalla direttive arrivate dall'ultima assemblea di giovedì sera. Campanella, commissario della sezione locale, aveva dato l'aut o aut: o sfiducia al sindaco, come voluto dai tesserati Pd, o fuori dal Partito.
Di qui la decisione di entrambi di autosospensione dal PD, come hanno dichiarato con grande rammarico, perché credono che per il bene della città bisogna portare a termine l'attività amministrativa.
«Ci sono molte persone che prima agiscono poi pensano.
Riteniamo, invece, che la riflessione ci consenta di evitare di commettere errori, fortemente convinti dell'importanza del confronto, con la dovuta e necessaria considerazione delle posizioni di tutti.
In questo momento, così delicato per la nostra città, e per le ripercussione che le nostre scelte potranno avere sul futuro della città, dissentiamo dalle affrettate determinazioni a cui è giunta la risicata assemblea del Partito Democratico, ancora una volta ostaggio di chi, mai esponendosi in prima persona, tenta di determinare, in modo autoreferenziato, le decisioni dell'intera comunità dei democratici, con conseguenze per l'intera città.
È per questo che, non senza amarezza, ma nel pieno rispetto delle regole della democrazia, abbiamo deciso di autosospenderci con effetto immediato dal Partito Democratico».
La decisione porta in sé una riflessione profonda giacché diventa impensabile che in Aula Carnicella arrivino i loro voti di sfiducia al sindaco.
Piergiovanni, presidente del Consiglio comunale dall'insediamento dell'amministrazione Minervini, e Facchini, pure in Aula Carnicella dal 2017 e poi anche consigliere metropolitano, prendono così le distanze dal PD e dalla direttive arrivate dall'ultima assemblea di giovedì sera. Campanella, commissario della sezione locale, aveva dato l'aut o aut: o sfiducia al sindaco, come voluto dai tesserati Pd, o fuori dal Partito.
Di qui la decisione di entrambi di autosospensione dal PD, come hanno dichiarato con grande rammarico, perché credono che per il bene della città bisogna portare a termine l'attività amministrativa.
«Ci sono molte persone che prima agiscono poi pensano.
Riteniamo, invece, che la riflessione ci consenta di evitare di commettere errori, fortemente convinti dell'importanza del confronto, con la dovuta e necessaria considerazione delle posizioni di tutti.
In questo momento, così delicato per la nostra città, e per le ripercussione che le nostre scelte potranno avere sul futuro della città, dissentiamo dalle affrettate determinazioni a cui è giunta la risicata assemblea del Partito Democratico, ancora una volta ostaggio di chi, mai esponendosi in prima persona, tenta di determinare, in modo autoreferenziato, le decisioni dell'intera comunità dei democratici, con conseguenze per l'intera città.
È per questo che, non senza amarezza, ma nel pieno rispetto delle regole della democrazia, abbiamo deciso di autosospenderci con effetto immediato dal Partito Democratico».
La decisione porta in sé una riflessione profonda giacché diventa impensabile che in Aula Carnicella arrivino i loro voti di sfiducia al sindaco.