Piazza delle Erbe, parla la famiglia che "ha occupato"
"Il nostro è un gesto estremo".
lunedì 10 agosto 2015
13.03
Parla la famiglia che tra il 6 e il 7 agosto ha occupato i locali comunali di Piazza delle Erbe, adibiti a sede del Comitato di quartiere Catecombe. Ci sono padre e madre con il figlio di quattordici anni e la figlia, poco più che ventenne, con il marito e il loro bambino di appena quattro mesi.
È uno sfogo dignitoso quello delle donne della famiglia, un messaggio di aiuto e sostegno lanciato all'intera comunità, già raccolto dai carabinieri, dai vigili urbani e dal vice sindaco Bepi Maralfa.
"Non chiediamo nulla se non un aiuto per sistemare la nostra situazione, soprattutto perché ci sono due minori e uno e' neonato", raccontano madre e figlia.
"Non vogliamo per forza una casa popolare ma almeno uno spazio abitativo che possiamo sostenere con le nostre risorse. Nella nostra casa in affitto per 450 euro mensili possiamo rimanere fino al 31 agosto ma dopo, se le cose restano così, che possiamo fare?
Per questo diciamo che se non avremo aiuti dopo ferragosto sistemiamo anche i mobili e di qui non ci muoviamo altrimenti, se c'è aiuto, lasciamo i locali", sostengono.
"Noi ci stiamo adattando. Non c'è il gas, cuciniamo con una bombola. Ma ci sono tre bagni, entravano regolarmente bambini e adulti e poi dicono che queste camere non sono ad uso abitativo? Per me è solo una bugia", sostiene la giovane.
"Il Comune conosce la nostra situazione da gennaio, ci hanno aiutato come hanno potuto. Io ho un problema alla schiena, mio marito ha pulito le spiagge per 150 euro al mese e mio genero si da' da fare per comprare il necessario per il neonato", spiega la donna.
"Oggi dovrebbero arrivare i vigili per lo sgombero. Lo annuncio, l'ho già detto anche a loro: sono disposta a bagnarmi di benzina e darmi fuoco per non far uscire mio figlio e mio nipote di qui!", è l'urlo disperato della donna.
È uno sfogo dignitoso quello delle donne della famiglia, un messaggio di aiuto e sostegno lanciato all'intera comunità, già raccolto dai carabinieri, dai vigili urbani e dal vice sindaco Bepi Maralfa.
"Non chiediamo nulla se non un aiuto per sistemare la nostra situazione, soprattutto perché ci sono due minori e uno e' neonato", raccontano madre e figlia.
"Non vogliamo per forza una casa popolare ma almeno uno spazio abitativo che possiamo sostenere con le nostre risorse. Nella nostra casa in affitto per 450 euro mensili possiamo rimanere fino al 31 agosto ma dopo, se le cose restano così, che possiamo fare?
Per questo diciamo che se non avremo aiuti dopo ferragosto sistemiamo anche i mobili e di qui non ci muoviamo altrimenti, se c'è aiuto, lasciamo i locali", sostengono.
"Noi ci stiamo adattando. Non c'è il gas, cuciniamo con una bombola. Ma ci sono tre bagni, entravano regolarmente bambini e adulti e poi dicono che queste camere non sono ad uso abitativo? Per me è solo una bugia", sostiene la giovane.
"Il Comune conosce la nostra situazione da gennaio, ci hanno aiutato come hanno potuto. Io ho un problema alla schiena, mio marito ha pulito le spiagge per 150 euro al mese e mio genero si da' da fare per comprare il necessario per il neonato", spiega la donna.
"Oggi dovrebbero arrivare i vigili per lo sgombero. Lo annuncio, l'ho già detto anche a loro: sono disposta a bagnarmi di benzina e darmi fuoco per non far uscire mio figlio e mio nipote di qui!", è l'urlo disperato della donna.