Piantare alberi per salvare il pianeta
Iniziativa del Liceo Classico per la "Giornata Nazionale degli Alberi"
giovedì 24 novembre 2016
12.12
«Piantare alberi. Ci danno due degli elementi più cruciali per la nostra sopravvivenza: ossigeno e libri». Questa una delle frasi lette dagli alunni delle quarte e quinte ginnasiali del Liceo Classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta durante la manifestazione per la "Giornata Nazionale degli Alberi", indetta da Legambiente, dedicata quest'anno al tema "Piantiamo un albero per salvare il pianeta".
Le classi si sono riunite nello storico giardino della scuola, quello che si affaccia su Corso Umberto, un fazzoletto di terra, ma dove dimorano piante che hanno seguito la storia della scuola.
«Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee, ma conservate i vostri principi». Questo uno altro dei contributi da parte degli alunni, che si sono alternati nella lettura.
Dopo il reading, sono stati interrate dagli stessi ragazzi nel giardino del Classico tre piantine di ibisco, come gesto simbolico a difesa degli "amici alberi", che ci proteggono dall'inquinamento atmosferico e acustico, contribuiscono a mitigare gli effetti dei mutamenti climatici, riducono il pericolo di frane e smottamenti.
A curare il progetto la docente referente prof.ssa Mara Zaza.
Foto di Federica Piccininni, II A
Le classi si sono riunite nello storico giardino della scuola, quello che si affaccia su Corso Umberto, un fazzoletto di terra, ma dove dimorano piante che hanno seguito la storia della scuola.
«Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee, ma conservate i vostri principi». Questo uno altro dei contributi da parte degli alunni, che si sono alternati nella lettura.
Dopo il reading, sono stati interrate dagli stessi ragazzi nel giardino del Classico tre piantine di ibisco, come gesto simbolico a difesa degli "amici alberi", che ci proteggono dall'inquinamento atmosferico e acustico, contribuiscono a mitigare gli effetti dei mutamenti climatici, riducono il pericolo di frane e smottamenti.
A curare il progetto la docente referente prof.ssa Mara Zaza.
Foto di Federica Piccininni, II A