Pesca: fondi dalla Regione, primato nel fatturato ma a Molfetta restano i problemi

Il paradosso di un comparto che stenta a sopravvivere

martedì 23 maggio 2017
A cura di Maria Marino
La Giunta della Regione Puglia ha approvato un disegno di legge che, nelle parole dell'assessore alle Risorse Agroalimentari Leonardo di Gioia, è «strumento di rilancio della pesca e dell'acquacoltura pugliesi».

I lavori legislativi sono partiti qualche giorno fa e ambiscono «alla creazione di un sistema di sviluppo sostenibile, integrato e basato sulle risorse locali. Come anche finalizzato alla valorizzazione e messa in rete delle potenzialità produttive dei settori, attraverso il sostegno all'innovazione, il coinvolgimento del mondo della ricerca, la crescita blu e l'attivazione di leve economiche intersettoriali. Il disegno di legge ridefinisce gli strumenti operativi esistenti e ne propone di nuovi, come le Oasi Blu, il Piano triennale e l'Osservatorio Regionale della Pesca e dell'Acquacoltura. Il ddl chiarisce, inoltre, alcuni aspetti relativi all'iter autorizzativo delle concessioni per attività di acquacoltura e alla pesca nelle acque interne».

Dunque, uno strumento che consentirà al settore di avere tutti i mezzi per continuare ad andare avanti e, al contempo, salvaguardare le risorse offerte dal mare.

In questi giorni, inoltre, è stato resa nota anche un altra notizia: la Regione Puglia è terza in Italia per la quantità del pescato e seconda se si tiene conto del fatturato, secondo il Report Annuario del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia agraria.

Tuttavia la situazione in cui vive il comparto è tutt'altro che positiva, almeno a Molfetta.

Il blocco dei cantieri navali in città, ad esempio, ha costretto alcuni armatori a far eseguire i lavori sugli scafi presso altre città con conseguente aggravio delle spese e perdita di profitti.
Senza tralasciare i problemi che affliggono il porto: tanti sono i marinai e armatori molfettesi che continuano a lamentare la scarsa sicurezza del bacino; molti sostengono che tutto sia dovuto al cantiere per la costruzione della nuova infrastruttura e altrettanti sono quelli che hanno passato le proprie notti insonni a vegliare le barche sulla banchina in caso di maltempo per evitare scontri e danni.

E non va dimenticata l'annosa questione che sta portando allo stremo le poche lampare rimaste alle prese con la vicenda delle quote per la pesca accidentale del pesce spada e del tonno rosso e il rischio di sanzioni di decine di migliaia di Euro.

E tra pochi mesi arriverà anche il fermo biologico.