Molfetta non raggiunge il 40%: scatta l'aumento dell'ecotassa per l'indifferenziato
Sono circa 8 gli € in più che i molfettesi pagheranno a tonnellate nella prossima tassa rifiuti
giovedì 15 dicembre 2016
19.11
Sull'ecotassa 2017, Molfetta dovrà pagare un aumento di circa 8€ a tonnellate per il rifiuto indiferrenziato che la città produrrà dal 1' gennaio al 31 dicembre 2017.
L'aumento scatterà in quanto la nostra città non è riuscita a raggiungere la soglia minima del 40% che avrebbe garantito il mantenimento del costo attuale del rifiuto indiferrenziato a circa 11€.
Con il 37,09% Molfetta infatti dovrà subire un aumento di circa 8€ in più, arrivando al costo di circa 20€ a tonnellata, come tributo dell'ecotassa.
I dati previsti dall'ex presidente ASM Antonello Zaza, da noi contattato, prevedono che la nostra città produca come rifiuto indiferrenziato, nel prossimo 2017, circa 10.000 tonnellate, contro i 20.000 del 2015 e le circa 18.500 del 2016.
Un dato quindi in costante discesa, grazie al servizio del porta a porta che Zaza indica di nostri microfoni come << l'unica soluzione per abbattere i costi >>, ma che non basta.
Facendo quindi due calcoli, seppur non al centesimo, Molfetta quindi pagherà per il prossimo anno circa 200.000€ come tributo regionale per il rifiuto indifferenziato. Senza l'aumento invece sarebbero stati circa 120.000€ per un aumento complessivo di 80.000€ in totale.
Ci sono però due strade che permetterebbero a Molfetta di abbattere tali costi: la prima richiederebbe un intervento della Regione Puglia, che con appositi decereti, potrebbe decidere di calmierare i prezzi, mantenendo invariato il costo a tonnellata a quello dello scorso anno. Tale intervento è stato infatti già eseguito negli anni scorsi da parte della Regione.
L'altra strada invece, è quella dell'entrata a pieno regime del "porta a porta" che, sempre secondo i dati fornitoci da Zaza, e che derivano da quelli regionali, porterebbe a superare il famoso 40% il che permetterebbe di pagare quindi circa 7€ a tonnellata, spendendo così 70.000€ circa contro i 200.000 previsti per il prossimo anno. Se invece la città dovesse raggiungere addirittura il 65% il prezzo complessivo della tassa regionale scenderebbe ulteriormente a 5€ circa a tonnellata, e si potrebbero ulteriormente risparmiare i circa 400.000 della biostabilizzazione poiché si potrebbero portare direttamente i rifiuti in discarica.
Se le prospettive sono quindi moderatamente positive, rimane il rammarico di non essere riusciti quest'anno a raggiungere l'obiettivo regionale, risparmiando cosi quei 80.000€.
Le cause sono molteplici e sicuramente spaziano dal rallentamento della macchina amministrativa in seguito alla caduta della Natalicchio ed il conseguente insediamento del Commissario, all'inciviltà di alcuni nostri concittadini ed un sistema di raccolta rifiuti porta a porta che necessita indubbiamente di alcuni aggiustamenti.
L'aumento scatterà in quanto la nostra città non è riuscita a raggiungere la soglia minima del 40% che avrebbe garantito il mantenimento del costo attuale del rifiuto indiferrenziato a circa 11€.
Con il 37,09% Molfetta infatti dovrà subire un aumento di circa 8€ in più, arrivando al costo di circa 20€ a tonnellata, come tributo dell'ecotassa.
I dati previsti dall'ex presidente ASM Antonello Zaza, da noi contattato, prevedono che la nostra città produca come rifiuto indiferrenziato, nel prossimo 2017, circa 10.000 tonnellate, contro i 20.000 del 2015 e le circa 18.500 del 2016.
Un dato quindi in costante discesa, grazie al servizio del porta a porta che Zaza indica di nostri microfoni come << l'unica soluzione per abbattere i costi >
Facendo quindi due calcoli, seppur non al centesimo, Molfetta quindi pagherà per il prossimo anno circa 200.000€ come tributo regionale per il rifiuto indifferenziato. Senza l'aumento invece sarebbero stati circa 120.000€ per un aumento complessivo di 80.000€ in totale.
Ci sono però due strade che permetterebbero a Molfetta di abbattere tali costi: la prima richiederebbe un intervento della Regione Puglia, che con appositi decereti, potrebbe decidere di calmierare i prezzi, mantenendo invariato il costo a tonnellata a quello dello scorso anno. Tale intervento è stato infatti già eseguito negli anni scorsi da parte della Regione.
L'altra strada invece, è quella dell'entrata a pieno regime del "porta a porta" che, sempre secondo i dati fornitoci da Zaza, e che derivano da quelli regionali, porterebbe a superare il famoso 40% il che permetterebbe di pagare quindi circa 7€ a tonnellata, spendendo così 70.000€ circa contro i 200.000 previsti per il prossimo anno. Se invece la città dovesse raggiungere addirittura il 65% il prezzo complessivo della tassa regionale scenderebbe ulteriormente a 5€ circa a tonnellata, e si potrebbero ulteriormente risparmiare i circa 400.000 della biostabilizzazione poiché si potrebbero portare direttamente i rifiuti in discarica.
Se le prospettive sono quindi moderatamente positive, rimane il rammarico di non essere riusciti quest'anno a raggiungere l'obiettivo regionale, risparmiando cosi quei 80.000€.
Le cause sono molteplici e sicuramente spaziano dal rallentamento della macchina amministrativa in seguito alla caduta della Natalicchio ed il conseguente insediamento del Commissario, all'inciviltà di alcuni nostri concittadini ed un sistema di raccolta rifiuti porta a porta che necessita indubbiamente di alcuni aggiustamenti.