«Per favore, niente cellulari durante il concerto». La lezione di Cosmo a Molfetta
Doppia serata di spettacolo e divertimento anche grazie all'assenza degli smartphone
martedì 30 aprile 2024
9.31
«Ve lo chiedo con tutto il cuore. Non usate smartphone durante l'intero concerto e, anzi, se vedete farlo a qualcuno vicino a voi, ditegli di smettere. Pensate a vivere piuttosto che a vedere il mondo attraverso uno schermo». Ha lanciato questo messaggio Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, durante le due serate da sold out a Molfetta nell'ultimo weekend. Un doppio concerto che è stato un autentico successo, anche per l'assenza dei cellulari durante l'intera serata.
Il cantante di Ivrea ha presenta il suo nuovo album "Sulle ali del cavallo bianco", uscito lo scorso 15 marzo per Columbia Records – Sony Music Italy e 42Records, tra cui il singolo L'abbraccio, oltre ai classici del suo repertorio riadattati per l'occasione: una lunga serie di concerti da tutto esaurito, da Milano a Padova passando per Roma, Cesena e Molfetta. Il tutto, con un minimo comune denominatore: il divieto di fare foto e video.
Cosmo è il primo artista italiano a limitare l'utilizzo dei cellulari durante i suoi concerti coprendo le telecamere con dei bollini all'ingresso, affinché tutti possano godere dell'esperienza al cento per cento e senza distrazioni, dando vita a un'atmosfera unica dove i telefoni restano in tasca, gli occhi vivono il presente e le mani sono libere di seguire ritmo e sensazioni. Un live pensato e voluto come totalizzante, un fluire costante di energia, in linea con l'idea stessa che Cosmo prova a realizzare: una festa dove si canta, si piange, si ride e si balla dando al corpo quello che il corpo vuole.
Gli smartphone, purtroppo, sono diventati onnipresenti nella nostra società e sono presenti in quasi tutti gli eventi e le attività. Purtroppo, questo ha avuto effetti negativi sulle performance musicali dal vivo. Ai concerti, sempre più spesso, le persone usano i loro telefoni per registrare video e fare foto, il che toglie importanza all'esibizione dell'artista e distrae anche gli altri spettatori. Non solo gli smartphone interferiscono con luci e ambientazioni scelte dai musicisti, ma bloccano la visuale agli altri spettatori. La recente tendenza sta portando a un ulteriore distacco tra artisti e fan, rendendo l'esperienza meno coinvolgente.
Ed ecco allora la decisione di Cosmo: «Quando vedo un cellulare acceso e una persona intenta a riprendere piuttosto che a godersi il momento, perdo anche io parte dell'energia che voglio condividere con voi. Pensate a divertirvi, non mettete questa inutile barriera davanti a voi in un momento che dovrebbe solo regalarvi emozioni vere». Il cantautore prova così, nel suo piccolo, ad avviare una rivoluzione che potrebbe chiudere un cerchio rispetto a un imbuto diventato sempre più profondo.
Se nel lontano 1921 Luigi Pirandello rompeva la cosiddetta "quarta parete" nel dramma "Sei personaggi in cerca d'autore", andando ad abbattere quel muro immaginario che da sempre separava il palco dal pubblico, finzione e realtà, gli ultimi anni hanno alzato un nuovo muro che è proprio quello degli smartphone. Allora, si può dire che Cosmo abbia lanciato un grande messaggio che va oltre l'aspetto logistico legato ai fastidiosi flash durante i concerti: è un invito a vivere. Di nuovo.
Il cantante di Ivrea ha presenta il suo nuovo album "Sulle ali del cavallo bianco", uscito lo scorso 15 marzo per Columbia Records – Sony Music Italy e 42Records, tra cui il singolo L'abbraccio, oltre ai classici del suo repertorio riadattati per l'occasione: una lunga serie di concerti da tutto esaurito, da Milano a Padova passando per Roma, Cesena e Molfetta. Il tutto, con un minimo comune denominatore: il divieto di fare foto e video.
Cosmo è il primo artista italiano a limitare l'utilizzo dei cellulari durante i suoi concerti coprendo le telecamere con dei bollini all'ingresso, affinché tutti possano godere dell'esperienza al cento per cento e senza distrazioni, dando vita a un'atmosfera unica dove i telefoni restano in tasca, gli occhi vivono il presente e le mani sono libere di seguire ritmo e sensazioni. Un live pensato e voluto come totalizzante, un fluire costante di energia, in linea con l'idea stessa che Cosmo prova a realizzare: una festa dove si canta, si piange, si ride e si balla dando al corpo quello che il corpo vuole.
Gli smartphone, purtroppo, sono diventati onnipresenti nella nostra società e sono presenti in quasi tutti gli eventi e le attività. Purtroppo, questo ha avuto effetti negativi sulle performance musicali dal vivo. Ai concerti, sempre più spesso, le persone usano i loro telefoni per registrare video e fare foto, il che toglie importanza all'esibizione dell'artista e distrae anche gli altri spettatori. Non solo gli smartphone interferiscono con luci e ambientazioni scelte dai musicisti, ma bloccano la visuale agli altri spettatori. La recente tendenza sta portando a un ulteriore distacco tra artisti e fan, rendendo l'esperienza meno coinvolgente.
Ed ecco allora la decisione di Cosmo: «Quando vedo un cellulare acceso e una persona intenta a riprendere piuttosto che a godersi il momento, perdo anche io parte dell'energia che voglio condividere con voi. Pensate a divertirvi, non mettete questa inutile barriera davanti a voi in un momento che dovrebbe solo regalarvi emozioni vere». Il cantautore prova così, nel suo piccolo, ad avviare una rivoluzione che potrebbe chiudere un cerchio rispetto a un imbuto diventato sempre più profondo.
Se nel lontano 1921 Luigi Pirandello rompeva la cosiddetta "quarta parete" nel dramma "Sei personaggi in cerca d'autore", andando ad abbattere quel muro immaginario che da sempre separava il palco dal pubblico, finzione e realtà, gli ultimi anni hanno alzato un nuovo muro che è proprio quello degli smartphone. Allora, si può dire che Cosmo abbia lanciato un grande messaggio che va oltre l'aspetto logistico legato ai fastidiosi flash durante i concerti: è un invito a vivere. Di nuovo.