PD: niente dimissioni di Piergiovanni e Facchini che vanno avanti in Consiglio
Intanto il commissario Campanella annuncia l'avvio delle consultazioni con il centrosinistra
mercoledì 20 ottobre 2021
9.12
Separati in casa?
La risposta dovrebbero fornirla il Partito Democratico, Nicola Piergiovanni e Giovanni Facchini. Ma a questo punto sembrerebbe proprio di si.
Ieri si è svolta l'assemblea del PD con Piergiovanni e Facchini i quali avrebbero comunicato l'assoluta mancanza di volontà a dimettersi rispettivamente dall'incarico di presidente del Consiglio comunale e da quello di consigliere comunale.
Il problema, però, resta ed è tutto interno al Partito Democratico che ormai da mesi si è dichiarato fuori dalla maggioranza a sostegno di Minervini ma continuerebbe ad avere i due uomini più rappresentativi (nonchè più forti presso l'elettorato) ancora dentro senza alcuna possibilità di togliere di fatto numeri e supporto all'amministrazione.
A conclamare la spaccatura netta Saverio Campanella, commissario della sezione locale.
"Si è mestamente consumata nel Consiglio Comunale di lunedì l'ultima puntata della storia amministrativa del Sindaco Minervini - scrive in una nota - Bene avevamo visto quattro mesi fa quando, ritenendo conclusa la nostra esperienza nella Giunta di Tommaso MInervini, lasciammo al suo destino una barca oggi definitivamente e miseramente affondata, dopo essersi arenata sulle secche della ostentata onnipotenza del suo comandante".
Nella nota Campanella sottolinea l'atteggiamento di Minervini, non giustificabile da parte del commissario del PD molfettese per cui il sindaco si mostra "attaccato al timone di una nave senza equipaggio, senza rotta, senza più vento nelle vele. Se a questo Sindaco fosse rimasto un residuo di dignità politica, dopo le ultime defezioni registrate in Consiglio Comunale, l'unica scelta possibile sarebbe stata quella delle immediate dimissioni. Oggi Molfetta, invece, assiste alla triste immagine di un'Amministrazione che non c'è più mentre il suo Sindaco "virtuale" si lega alla poltrona utilizzando quella fascia tricolore che a brevissimo non potrà più indossare".
Poi l'annuncio più importante: "Il Partito Democratico molfettese avvia dalla giornata di oggi una serie di incontri con le forze politiche e le liste civiche che, riconoscendosi nei valori del centro sinistra e del civismo democratico, possano pensar e ad un comune e condiviso percorso politico-amministrativo che restituisca alla città la dignità politica e la legalità amministrativa che ha rischiato inevitabilmente di perdere".
Le riflessioni, allora, sarebbero in corso: in ballo ci sarebbero le nuove alleanze in vista delle comunali 2022 e la sopravvivenza stessa del partito.
Da tempo, infatti, le forze di centrosinistra di Molfetta hanno chiuso le porte al Partito Democratico, ritenuto il padre politico dell'amministrazione partita nel 2017 e troppo dentro per prendere poi le distanze.
D'altro canto c'è il PD locale, ancora commissariato, che non può perdere ulteriormente consensi.
La risposta dovrebbero fornirla il Partito Democratico, Nicola Piergiovanni e Giovanni Facchini. Ma a questo punto sembrerebbe proprio di si.
Ieri si è svolta l'assemblea del PD con Piergiovanni e Facchini i quali avrebbero comunicato l'assoluta mancanza di volontà a dimettersi rispettivamente dall'incarico di presidente del Consiglio comunale e da quello di consigliere comunale.
Il problema, però, resta ed è tutto interno al Partito Democratico che ormai da mesi si è dichiarato fuori dalla maggioranza a sostegno di Minervini ma continuerebbe ad avere i due uomini più rappresentativi (nonchè più forti presso l'elettorato) ancora dentro senza alcuna possibilità di togliere di fatto numeri e supporto all'amministrazione.
A conclamare la spaccatura netta Saverio Campanella, commissario della sezione locale.
"Si è mestamente consumata nel Consiglio Comunale di lunedì l'ultima puntata della storia amministrativa del Sindaco Minervini - scrive in una nota - Bene avevamo visto quattro mesi fa quando, ritenendo conclusa la nostra esperienza nella Giunta di Tommaso MInervini, lasciammo al suo destino una barca oggi definitivamente e miseramente affondata, dopo essersi arenata sulle secche della ostentata onnipotenza del suo comandante".
Nella nota Campanella sottolinea l'atteggiamento di Minervini, non giustificabile da parte del commissario del PD molfettese per cui il sindaco si mostra "attaccato al timone di una nave senza equipaggio, senza rotta, senza più vento nelle vele. Se a questo Sindaco fosse rimasto un residuo di dignità politica, dopo le ultime defezioni registrate in Consiglio Comunale, l'unica scelta possibile sarebbe stata quella delle immediate dimissioni. Oggi Molfetta, invece, assiste alla triste immagine di un'Amministrazione che non c'è più mentre il suo Sindaco "virtuale" si lega alla poltrona utilizzando quella fascia tricolore che a brevissimo non potrà più indossare".
Poi l'annuncio più importante: "Il Partito Democratico molfettese avvia dalla giornata di oggi una serie di incontri con le forze politiche e le liste civiche che, riconoscendosi nei valori del centro sinistra e del civismo democratico, possano pensar e ad un comune e condiviso percorso politico-amministrativo che restituisca alla città la dignità politica e la legalità amministrativa che ha rischiato inevitabilmente di perdere".
Le riflessioni, allora, sarebbero in corso: in ballo ci sarebbero le nuove alleanze in vista delle comunali 2022 e la sopravvivenza stessa del partito.
Da tempo, infatti, le forze di centrosinistra di Molfetta hanno chiuso le porte al Partito Democratico, ritenuto il padre politico dell'amministrazione partita nel 2017 e troppo dentro per prendere poi le distanze.
D'altro canto c'è il PD locale, ancora commissariato, che non può perdere ulteriormente consensi.