PD Molfetta: «Si è aperta una crepa evidente nella maggioranza che governa la città»
Le riflessioni dopo l'intervento della consigliera comunale Petruzzelli
venerdì 2 giugno 2023
13.37
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma del Partito Democratico di Molfetta:
"Un uomo solo al comando". Prendiamo in prestito le parole della consigliera comunale di maggioranza Annalisa Petruzzelli che, nell'intervento letto nel corso dell'ultimo Consiglio comunale in rappresentanza di ben 5 liste civiche che compongono la coalizione a sostegno dell'amministrazione in carica ("Insieme per la Città", "Minervini Sindaco", "Avanti Molfetta", "Molfetta al Centro" e "Molfetta che Vogliamo"), ha lanciato un durissimo j'accuse contro il Sindaco Tommaso Minervini e il suo modo di governare la città.
Un attacco sferrato pubblicamente e nella massima assise cittadina che, di fatto, apre una evidentissima crepa nella maggioranza che governa la città sulla quale, evidentemente, spirano venti di crisi ormai non più nascosti. "Quello che percepiamo – ha sostenuto la consigliera Petruzzelli con un tono fermo e deciso, al quale lo stesso Minervini ha replicato senza troppa convinzione, probabilmente stordito da tanta veemenza verbale – è la sua visione personalistica dell'uomo solo al comando che non condividiamo. Una visione tecnocratica che si vorrebbe opporre al populismo trionfante".
E poi accuse pesantissime sulla gestione dei Servizi Sociali, sull'incapacità di coinvolgere tutte le forze della maggioranza, sull'urgenza di riorganizzare una macchina comunale imballata, sulla necessità di una "netta discontinuità con il passato metodo di governo", per non parlare dei riferimenti ambigui a presunte "segrete stanze" in cui si deciderebbero le sorti della città e da cui alcuni sarebbero esclusi, a differenza di altri.
Ecco, le opposizioni nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale hanno fatto la loro parte nell'evidenziare e denunciare tutti i limiti dell'attività amministrativa di Tommaso Minervini e della sua Giunta, la mancata visione strategica, l'incapacità di prendersi cura della città, le gravi carenze in termini di servizi offerti ai cittadini, ma il dato politico che è emerso è la guerra fratricida che si è ufficialmente aperta nella maggioranza tra due gruppi ben organizzati che non hanno più neanche ritegno a cantarsele pubblicamente, di santa ragione, anche nella massima assise cittadina. A cosa si deve tanta veemenza? Evidentemente sono già partite, nella compagine che sostiene l'amministrazione in carica, le grandi manovre in vista delle elezioni regionali che si terranno nel 2025 e che potrebbero vedere più esponenti della maggioranza concorrere per un seggio in Consiglio Regionale. E così sulla pelle della città si consuma uno scontro al "calor bianco", tra giochi di potere e accuse reciproche. Mentre la città resta sgomenta e attonita a guardare questo indecente spettacolo.
Se questa maggioranza, tenuta insieme solo da un accordo di potere evidentemente ormai saltato, non è in condizione di governare, tragga le conclusioni ed eviti a Molfetta anni di malgoverno. Al Partito Democratico e a tutte le forze democratiche e progressiste presenti in città spetta il compito di costruire l'alternativa su basi politiche e programmatiche completamente diverse. Noi siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte.
"Un uomo solo al comando". Prendiamo in prestito le parole della consigliera comunale di maggioranza Annalisa Petruzzelli che, nell'intervento letto nel corso dell'ultimo Consiglio comunale in rappresentanza di ben 5 liste civiche che compongono la coalizione a sostegno dell'amministrazione in carica ("Insieme per la Città", "Minervini Sindaco", "Avanti Molfetta", "Molfetta al Centro" e "Molfetta che Vogliamo"), ha lanciato un durissimo j'accuse contro il Sindaco Tommaso Minervini e il suo modo di governare la città.
Un attacco sferrato pubblicamente e nella massima assise cittadina che, di fatto, apre una evidentissima crepa nella maggioranza che governa la città sulla quale, evidentemente, spirano venti di crisi ormai non più nascosti. "Quello che percepiamo – ha sostenuto la consigliera Petruzzelli con un tono fermo e deciso, al quale lo stesso Minervini ha replicato senza troppa convinzione, probabilmente stordito da tanta veemenza verbale – è la sua visione personalistica dell'uomo solo al comando che non condividiamo. Una visione tecnocratica che si vorrebbe opporre al populismo trionfante".
E poi accuse pesantissime sulla gestione dei Servizi Sociali, sull'incapacità di coinvolgere tutte le forze della maggioranza, sull'urgenza di riorganizzare una macchina comunale imballata, sulla necessità di una "netta discontinuità con il passato metodo di governo", per non parlare dei riferimenti ambigui a presunte "segrete stanze" in cui si deciderebbero le sorti della città e da cui alcuni sarebbero esclusi, a differenza di altri.
Ecco, le opposizioni nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale hanno fatto la loro parte nell'evidenziare e denunciare tutti i limiti dell'attività amministrativa di Tommaso Minervini e della sua Giunta, la mancata visione strategica, l'incapacità di prendersi cura della città, le gravi carenze in termini di servizi offerti ai cittadini, ma il dato politico che è emerso è la guerra fratricida che si è ufficialmente aperta nella maggioranza tra due gruppi ben organizzati che non hanno più neanche ritegno a cantarsele pubblicamente, di santa ragione, anche nella massima assise cittadina. A cosa si deve tanta veemenza? Evidentemente sono già partite, nella compagine che sostiene l'amministrazione in carica, le grandi manovre in vista delle elezioni regionali che si terranno nel 2025 e che potrebbero vedere più esponenti della maggioranza concorrere per un seggio in Consiglio Regionale. E così sulla pelle della città si consuma uno scontro al "calor bianco", tra giochi di potere e accuse reciproche. Mentre la città resta sgomenta e attonita a guardare questo indecente spettacolo.
Se questa maggioranza, tenuta insieme solo da un accordo di potere evidentemente ormai saltato, non è in condizione di governare, tragga le conclusioni ed eviti a Molfetta anni di malgoverno. Al Partito Democratico e a tutte le forze democratiche e progressiste presenti in città spetta il compito di costruire l'alternativa su basi politiche e programmatiche completamente diverse. Noi siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte.