PD Molfetta: è resa dei conti tra giovani e "senatori"
I GD avrebbero voluto l'uscita dall'amministrazione e sosterebbero Azzollini ancora assessore
sabato 23 gennaio 2021
Le acque nel Partito Democratico di Molfetta sarebbero più che agitate.
La spaccatura si sarebbe consumata nelle ultime ore ma che l'aria fosse pesante nella sezione era noto da tempo.
Già in estate i Giovani Democratici avevano chiesto una forte presa di posizione rispetto a quanto stava accadendo nell'amministrazione.
In particolare, i GD, mal digerivano la troppa vicinanza di Pino Amato alla maggioranza come "i repentini cambi di schieramento di molti membri della maggioranza consiliare, che alle prossime elezioni regionali sosterranno la candidatura di Saverio Tammacco nella coalizione di centrodestra a sostegno di Raffaele Fitto", scrivevano in una nota diffusa alla stampa nei mesi caldi del 2020.
La posizione del sindaco Tommaso Minervini a fianco di Tammacco durante la campagna elettorale aveva completato un quadro nel quale i giovani del partito non si riconoscevano più.
La verifica amministrativa avrebbe definitivamente rotto l'equilibrio: senza un segretario, le trattative politiche sarebbero state condotte direttamente dal commissario, sostenuto sia dai GD sia dal gruppo che fa riferimento a Piero de Nicolo. Troppo, secondo i "big" del Partito che avrebbero voluto maggiore condivisione nelle scelte, maggiore partecipazione e maggiore coinvolgimento di tutta la sezione.
In particolare le posizioni ruoterebbero attorno alla scelta di riconfermare Gabriella Azzollini nella Giunta (l'assessore è molto vicina a Michele Emiliano) tenendo, al contempo, la presidenza del Consiglio Comunale con Nicola Piergiovanni e lo scranno nel Consiglio della Città Metropolitana di Bari con Gianni Facchini.
Tuttavia, vista la pandemia, tutti converrebbero sul fatto che non è possibile dare alla città squilibrio, soprattutto da parte del Partito più suffragato nel 2017.
Dunque, si andrebbe verso la riconferma delle posizioni già occupate dal PD fino alla fine del mandato bis di Tommaso Minervini.
Poi le strade sembrerebbero destinate a dividersi alla luce anche di quanto potrebbe accadere con l'avvento del nuovo segretario politico: a quel punto la divisione tra giovani e "senatori" diventerebbe ufficiale.
E, così, si aprirebbero le trattative con le altre realtà del centrosinistra che Rifondazione Comunista ha chiamato attorno alla figura di Felice Spaccavento: ma chi andrebbe nell'eventuale coalizione?
La spaccatura si sarebbe consumata nelle ultime ore ma che l'aria fosse pesante nella sezione era noto da tempo.
Già in estate i Giovani Democratici avevano chiesto una forte presa di posizione rispetto a quanto stava accadendo nell'amministrazione.
In particolare, i GD, mal digerivano la troppa vicinanza di Pino Amato alla maggioranza come "i repentini cambi di schieramento di molti membri della maggioranza consiliare, che alle prossime elezioni regionali sosterranno la candidatura di Saverio Tammacco nella coalizione di centrodestra a sostegno di Raffaele Fitto", scrivevano in una nota diffusa alla stampa nei mesi caldi del 2020.
La posizione del sindaco Tommaso Minervini a fianco di Tammacco durante la campagna elettorale aveva completato un quadro nel quale i giovani del partito non si riconoscevano più.
La verifica amministrativa avrebbe definitivamente rotto l'equilibrio: senza un segretario, le trattative politiche sarebbero state condotte direttamente dal commissario, sostenuto sia dai GD sia dal gruppo che fa riferimento a Piero de Nicolo. Troppo, secondo i "big" del Partito che avrebbero voluto maggiore condivisione nelle scelte, maggiore partecipazione e maggiore coinvolgimento di tutta la sezione.
In particolare le posizioni ruoterebbero attorno alla scelta di riconfermare Gabriella Azzollini nella Giunta (l'assessore è molto vicina a Michele Emiliano) tenendo, al contempo, la presidenza del Consiglio Comunale con Nicola Piergiovanni e lo scranno nel Consiglio della Città Metropolitana di Bari con Gianni Facchini.
Tuttavia, vista la pandemia, tutti converrebbero sul fatto che non è possibile dare alla città squilibrio, soprattutto da parte del Partito più suffragato nel 2017.
Dunque, si andrebbe verso la riconferma delle posizioni già occupate dal PD fino alla fine del mandato bis di Tommaso Minervini.
Poi le strade sembrerebbero destinate a dividersi alla luce anche di quanto potrebbe accadere con l'avvento del nuovo segretario politico: a quel punto la divisione tra giovani e "senatori" diventerebbe ufficiale.
E, così, si aprirebbero le trattative con le altre realtà del centrosinistra che Rifondazione Comunista ha chiamato attorno alla figura di Felice Spaccavento: ma chi andrebbe nell'eventuale coalizione?