Passione Vivente alla Santa Famiglia: la periferia riscopre il suo piccolo, grande kolossal
Sabato e domenica appuntamento presso la Parrocchia. Attesi centinaia di spettatori
sabato 8 aprile 2017
Si svolgerà sabato 8 e domenica 9 aprile, a partire dalle 19.30, negli spazi della parrocchia Santa Famiglia, la quinta edizione de la "Passione vivente", piccolo kolossal che narra gli ultimi momenti di vita di Gesù Cristo.
Una iniziativa partita quasi in sordina qualche anno fa e che di anno in anno riscuote sempre più consensi di pubblico e di critica, giungendo a oltre dieci repliche a serata.
Un centinaio i protagonisti, tra attori e comparse, tutti rigorosamente volontari come le signore che da settimane sono alle prese con la realizzazione degli abiti di scena (tutti cuciti a mano) e coloro che si stanno prodigando per la costruzione delle scenografie e degli effetti sonori e audio.
Con il pezzo di quartiere a ridosso della Chiesa spento e in silenzio, si apre la scena dell'arrivo di Gesù a Gerusalemme e dell'ultima cena consumata sul sagrato. Il giardino diventa il Getsemani mentre le scenografie trasformano il campo da basket in uno spaccato di vita dell'epoca, fatto di falegnami e mercanti, donne e uomini tra i quali Pietro che urla e rinnega il Figlio di Dio dopo il canto del gallo. Dalle scalinate della sacrestia, ecco comparire Ponzio Pilato che "si lava le mani" davanti a una folla che grida "A morte!". Infine, il momento straziante della Crocifissione con le urla di Maria che squarciano il silenzio di un rione intero che da mesi è al lavoro, in parrocchia, per preparare una manifestazione diventata un evento del periodo pasquale a Molfetta in grado di richiamare centinaia di visitatori. Infine, con l'ultima scena, spazio alla resurrezione.
L'evento è fortemente voluto dal parocco don Pinuccio Magarelli al fine di dare vita a una zona periferica della città e quest'anno si inserisce nelle iniziative che celebrano i 40 anni dalla costruzione della parrocchia della Santa Famiglia.
L'iniziativa è svolta in collaborazione con l'Associazione "Amici per la Vita".
Una iniziativa partita quasi in sordina qualche anno fa e che di anno in anno riscuote sempre più consensi di pubblico e di critica, giungendo a oltre dieci repliche a serata.
Un centinaio i protagonisti, tra attori e comparse, tutti rigorosamente volontari come le signore che da settimane sono alle prese con la realizzazione degli abiti di scena (tutti cuciti a mano) e coloro che si stanno prodigando per la costruzione delle scenografie e degli effetti sonori e audio.
Con il pezzo di quartiere a ridosso della Chiesa spento e in silenzio, si apre la scena dell'arrivo di Gesù a Gerusalemme e dell'ultima cena consumata sul sagrato. Il giardino diventa il Getsemani mentre le scenografie trasformano il campo da basket in uno spaccato di vita dell'epoca, fatto di falegnami e mercanti, donne e uomini tra i quali Pietro che urla e rinnega il Figlio di Dio dopo il canto del gallo. Dalle scalinate della sacrestia, ecco comparire Ponzio Pilato che "si lava le mani" davanti a una folla che grida "A morte!". Infine, il momento straziante della Crocifissione con le urla di Maria che squarciano il silenzio di un rione intero che da mesi è al lavoro, in parrocchia, per preparare una manifestazione diventata un evento del periodo pasquale a Molfetta in grado di richiamare centinaia di visitatori. Infine, con l'ultima scena, spazio alla resurrezione.
L'evento è fortemente voluto dal parocco don Pinuccio Magarelli al fine di dare vita a una zona periferica della città e quest'anno si inserisce nelle iniziative che celebrano i 40 anni dalla costruzione della parrocchia della Santa Famiglia.
L'iniziativa è svolta in collaborazione con l'Associazione "Amici per la Vita".