Parentopoli Multiservizi, tace Piero de Nicolo

Il sindaco parla di fatto grave e chiede chiarimenti. Pronta a fare nomi e cognomi dei presunti favoriti?

mercoledì 17 dicembre 2014 7.40
Tace, Piero de Nicolo. Il presidente della Multiservizi non dà nessuna risposta né ufficiale né ufficiosa alle richieste del sindaco circa la presunta parentopoli in casa Multiservizi, azienda controllata dal comune di Molfetta. Quello che si sa è che avrebbe accolto con sorpresa e stizza il comunicato stampa ufficiale del sindaco Paola Natalicchio in cui si parlava di assunzioni a tempo determinato di parenti di consiglieri comunali della maggioranza nell'azienda. «Se la notizia fosse confermata si tratterebbe di un fatto grave, rispetto al quale chiedo immediati chiarimenti al presidente della Multiservizi, Piero de Nicolo.
Sono certa che ogni aspetto di questa vicenda emergerà e ciascuno si assumerà le proprie responsabilità» aveva detto il sindaco nel primo pomeriggio di ieri.

Solo una mossa mediatica per distogliere l'attenzione dal caso comparto 18, riferiscono ambienti vicini a de Nicolo: insomma, Natalicchio con la sua comprovata abilità comunicativa, secondo loro, avrebbe deciso di mettere alle corde de Nicolo prima di tutto per non farsi investire dal disgusto dei cittadini per questa presunta parentopoli de noialtri; secondo, per fare muro contro possibili richieste di dimissioni che la corrente Pd che fa capo a de Nicolo stava preparando contro l'assessore Rosalba Gadaleta dopo il flop del comune sul comparto 18. Peraltro, il sindaco Natalicchio avrebbe tutti gli strumenti istituzionali possibili per verificare i suoi stessi sospetti e accertare nomi e cognomi di questi "parenti" assunti nella Multiservizi. Ciò per rispetto della verità e dei cittadini che vogliono chiarezza, ma anche per non dare adito a ulteriori sospetti e a voci incontrollate (in queste ore c'è chi parla di un'agenzia interinale che avrebbe fatto assunzioni ad hoc).

Nel frattempo, tacciono il Pd, Rifondazione Comunista e le altre forze politiche di maggioranza. Tace pure l'opposizione.