Papa Francesco cita don Tonino Bello: «Un vero profeta del suo tempo»
Le parole di Bergoglio nel decennale del suo pontificato
giovedì 16 marzo 2023
Nel decennale del suo pontificato, Papa Francesco ha citato nel corso di una intervista sulla stampa nazionale l'amatissimo don Tonino Bello che lo stesso Bergoglio ha dichiarato venerabile nel 2021. Quest'anno, tra l'altro, ricorre il 30esimo anniversario dalla morte del vescovo di Molfetta.
Il pontefice ha tracciato un bilancio del suo Pontificato, guardando anche al futuro: «La Chiesa deve uscire - ha detto -, deve stare in mezzo alla gente. Penso a don Tonino Bello, un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace. Un uomo non compreso nel suo tempo perché era molto avanti. Lo si sta riscoprendo oggi. Un profeta».
«È già venerabile ed è in cammino verso la beatificazione. Recentemente, hanno ripreso in una canzone (di Mr Rain, ndr) anche una sua celebre frase: "Noi siamo angeli con un'ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l'altra ala, necessaria per volare". Nessuno si salva da solo. Lo abbiamo visto anche con la pandemia».
Nato ad Alessano il 18 marzo 1935 e morto per tumore allo stomaco il 20 aprile 1993 a Molfetta, nella stessa diocesi che aveva guidato come vescovo dal 1982, don Tonino è stato anche presidente nazionale di "Pax Christi": nominato nel 1985, si è impegnato fortemente per l'obiezione fiscale contro le spese militari e contro il piano di militarizzazione della Puglia, nonché per la pace durante la prima "Guerra del Golfo" e il conflitto nella ex-Jugoslavia.
Indimenticabile anche il suo pellegrinaggio a Sarajevo nel dicembre del 1992: la città era devastata dalla guerra nei Balcani, ma don Tonino sfidò le bombe e, a capo di un gruppo di credenti e non credenti di diverse nazionalità, cercò di mettere in atto "un'altra Onu", per dimostrare che vivere nella concordia è possibile.
Il pontefice ha tracciato un bilancio del suo Pontificato, guardando anche al futuro: «La Chiesa deve uscire - ha detto -, deve stare in mezzo alla gente. Penso a don Tonino Bello, un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace. Un uomo non compreso nel suo tempo perché era molto avanti. Lo si sta riscoprendo oggi. Un profeta».
«È già venerabile ed è in cammino verso la beatificazione. Recentemente, hanno ripreso in una canzone (di Mr Rain, ndr) anche una sua celebre frase: "Noi siamo angeli con un'ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l'altra ala, necessaria per volare". Nessuno si salva da solo. Lo abbiamo visto anche con la pandemia».
Nato ad Alessano il 18 marzo 1935 e morto per tumore allo stomaco il 20 aprile 1993 a Molfetta, nella stessa diocesi che aveva guidato come vescovo dal 1982, don Tonino è stato anche presidente nazionale di "Pax Christi": nominato nel 1985, si è impegnato fortemente per l'obiezione fiscale contro le spese militari e contro il piano di militarizzazione della Puglia, nonché per la pace durante la prima "Guerra del Golfo" e il conflitto nella ex-Jugoslavia.
Indimenticabile anche il suo pellegrinaggio a Sarajevo nel dicembre del 1992: la città era devastata dalla guerra nei Balcani, ma don Tonino sfidò le bombe e, a capo di un gruppo di credenti e non credenti di diverse nazionalità, cercò di mettere in atto "un'altra Onu", per dimostrare che vivere nella concordia è possibile.