Paola Natalicchio: sportello di ascolto per le famiglie arcobaleno a Molfetta
L’ex sindaco chiede conto del servizio previsto dal bando e ricorda la paternità del centro antiviolenza presentato ieri dal Commissario
giovedì 18 maggio 2017
11.07
Ieri era la giornata mondiale contro omofobia e transfobia. L'ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, oggi candidata al consiglio comunale come capolista di Sinistra Italiana, ricorda che nel bando del Centro Famiglie comunale, approvato dalla sua giunta, era stato inserito il vincolo per il soggetto gestore di attivare uno sportello di ascolto, accoglienza e assistenza per le famiglie omogenitoriali e le cosiddette "famiglie arcobaleno".
"Mi chiedo oggi: la cooperativa che ha vinto ha attivato il servizio? Si sta adoperando per farlo? Sta coinvolgendo le associazioni e i cittadini in questo percorso? Insieme all'Arcigay Bat, all'assessora Betta Mongelli ad Agenda XXI abbiamo fatto molto negli ultimi anni, anche un regolamento che potesse assicurare le unioni civili anche a Molfetta, che volevamo approvare prima che passasse la legge nazionale, come hanno fatto tante altre città. Ma la bozza di regolamento è rimasta ferma in commissione affari generali".
Poi l'ex sindaco ricorda il lavoro svolto dal Comune di Molfetta contro la violenza sulle donne, presentato ieri dal Commissario, insieme alle associazioni Riscoprirsi e Pandora. "E' un lavoro – spiega – che non esisteva in città prima del 2013. Non esisteva uno sportello per le donne vittime di violenza e ora esiste. Non esisteva un servizio sociale dedicato e ora esiste (circa 50.000 euro dedicati a prevenzione e promozione di un centro istituzionale di ascolto e aiuto). Grazie a un bando della Regione Puglia a cui abbiamo partecipato e che abbiamo vinto, ora esiste (circa 50.000 euro dedicati a prevenzione e promozione di un centro istituzionale di ascolto e aiuto). Non esisteva un posto, un CAV, uno spazio dedicato all'accoglienza, all'ascolto, all'aiuto. Lo abbiamo progettato, pensando alla demolizione e alla ricostruzione di un locale comunale abbandonato (le ex Poste di Piazza Rosa Luxemburg) in una periferia dimenticata come quella di Rione Paradiso. Abbiamo coinvolto i migliori architetti per disegnarlo, abbiamo vinto oltre 600 mila euro per realizzarlo. Entro alcuni mesi ci sarà. Ecco, ricordiamoci del futuro".
"Mi chiedo oggi: la cooperativa che ha vinto ha attivato il servizio? Si sta adoperando per farlo? Sta coinvolgendo le associazioni e i cittadini in questo percorso? Insieme all'Arcigay Bat, all'assessora Betta Mongelli ad Agenda XXI abbiamo fatto molto negli ultimi anni, anche un regolamento che potesse assicurare le unioni civili anche a Molfetta, che volevamo approvare prima che passasse la legge nazionale, come hanno fatto tante altre città. Ma la bozza di regolamento è rimasta ferma in commissione affari generali".
Poi l'ex sindaco ricorda il lavoro svolto dal Comune di Molfetta contro la violenza sulle donne, presentato ieri dal Commissario, insieme alle associazioni Riscoprirsi e Pandora. "E' un lavoro – spiega – che non esisteva in città prima del 2013. Non esisteva uno sportello per le donne vittime di violenza e ora esiste. Non esisteva un servizio sociale dedicato e ora esiste (circa 50.000 euro dedicati a prevenzione e promozione di un centro istituzionale di ascolto e aiuto). Grazie a un bando della Regione Puglia a cui abbiamo partecipato e che abbiamo vinto, ora esiste (circa 50.000 euro dedicati a prevenzione e promozione di un centro istituzionale di ascolto e aiuto). Non esisteva un posto, un CAV, uno spazio dedicato all'accoglienza, all'ascolto, all'aiuto. Lo abbiamo progettato, pensando alla demolizione e alla ricostruzione di un locale comunale abbandonato (le ex Poste di Piazza Rosa Luxemburg) in una periferia dimenticata come quella di Rione Paradiso. Abbiamo coinvolto i migliori architetti per disegnarlo, abbiamo vinto oltre 600 mila euro per realizzarlo. Entro alcuni mesi ci sarà. Ecco, ricordiamoci del futuro".