Paola Natalicchio a LA7: «Abbiamo bisogno di una Europa pubblica»
L'ex sindaco ha preso parte alla trasmissione "Tagadà" in vista delle elezioni europee
giovedì 23 maggio 2019
Paola Natalicchio ha preso parte nelle scorse ore al programma di approfondimento di LA7 "Tagadà", invitata in vista delle elezioni europee di domenica 26 maggio 2019 alle quali l'ex sindaco di Molfetta è candidata con la lista "La Sinistra".
Come ovvio al centro del dibattito i temi cardine di questa campagna elettorale, temi che saranno centrali nel lavoro che il Parlamento europeo andrà a sviluppare dal prossimo lunedì dopo essere stato eletto dai cittadini del Vecchio Continente.
Natalicchio esprime un giudizio insufficiente «sull'Europa dell'austerity, così come la conosciamo. Ma sia chiaro: noi abbiamo bisogno di una Europa pubblica», ha affermato, «che è mancata nel welfare pubblico dopo la crisi del 2008 che è entrata nelle tasche dei cittadini».
Chiara la posizione anche sul debito pubblico
«Si è speso male ma abbiamo il dovere di pensare ai figli, alla mia generazione e a quella dei trentenni. Il debito pubblico non deve essere pagato da queste generazioni che nulla hanno provocato. La soluzione non è solo il salario pubblico europeo, come sono anche favorevole al reddito minimo pubblico europeo. Serve uno strumento serio di protezione dei lavoratori precari e di quei professionisti che non hanno mai conosciuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In questo quadro di precarietà asfissiante è chiaro che il tema è costruire un quadro dei diritti unico in Europa che valga per tutti gli Stati».
Si passa poi al tema dell'immigrazione.
«Su questo tema c'è una confusione infinita. Bloccare l'immigrazione è demagogia perchè esiste il diritto alla mobilità internazionale», chiarisce a gran voce, «questo diritto va preservato. C'è il Regolamento di Dublino che va modificato ma Salvini non si è presentato in aula a lavorarci a differenza nostra».
Come ovvio al centro del dibattito i temi cardine di questa campagna elettorale, temi che saranno centrali nel lavoro che il Parlamento europeo andrà a sviluppare dal prossimo lunedì dopo essere stato eletto dai cittadini del Vecchio Continente.
Natalicchio esprime un giudizio insufficiente «sull'Europa dell'austerity, così come la conosciamo. Ma sia chiaro: noi abbiamo bisogno di una Europa pubblica», ha affermato, «che è mancata nel welfare pubblico dopo la crisi del 2008 che è entrata nelle tasche dei cittadini».
Chiara la posizione anche sul debito pubblico
«Si è speso male ma abbiamo il dovere di pensare ai figli, alla mia generazione e a quella dei trentenni. Il debito pubblico non deve essere pagato da queste generazioni che nulla hanno provocato. La soluzione non è solo il salario pubblico europeo, come sono anche favorevole al reddito minimo pubblico europeo. Serve uno strumento serio di protezione dei lavoratori precari e di quei professionisti che non hanno mai conosciuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In questo quadro di precarietà asfissiante è chiaro che il tema è costruire un quadro dei diritti unico in Europa che valga per tutti gli Stati».
Si passa poi al tema dell'immigrazione.
«Su questo tema c'è una confusione infinita. Bloccare l'immigrazione è demagogia perchè esiste il diritto alla mobilità internazionale», chiarisce a gran voce, «questo diritto va preservato. C'è il Regolamento di Dublino che va modificato ma Salvini non si è presentato in aula a lavorarci a differenza nostra».