"PalaPanunzio", parla Gianni Porta: «finalmente il rilascio dell'immobile»
L'ex consigliere: «la storia di questi anni dimostra che le concessioni a privati si sono rivelate un affare per pochi».
sabato 24 settembre 2016
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Con la Determina del settore Welfare n. 208 dello scorso 14 settembre sembrava giungere al termine la lunga vicenda della concessione del palazzetto "Panunzio" di via Giovinazzo, affidato nel lontano 2004 alla Federazione Italiana Tennistavolo. La concessione alla Federazione veniva nel 2004 immediatamente "girata" alla società locale di tennistavolo CTT. Una concessione prolungatasi per dodici anni che prevedeva carte alla mano "nessun costo a carico del Comune ad eccezione delle spese di manutenzione straordinaria" mentre a carico del gestore, oltre al rispetto delle norme di sicurezza ed igiene, la manutenzione ordinaria dei locali e degli impianti nonché le spese per i consumi relativi ad acqua, fogna, elettricità, gas, telefono, pulizia interna ed esterna e manutenzione del verde.
«Agli inizi del 2009 - dichiara Gianni Porta consigliere comunale di Rifondazione comunista - sollevammo con una prima interrogazione in consiglio comunale i problemi della mancata volturazione dei contatori da parte del gestore concessionario, tanto che negli anni dal 2004 al 2008 il Comune aveva continuato a pagare le spese di acqua e luce per decine di migliaia di euro. Solo questo sarebbe bastato per revocare la concessione e far tornare l'immobile nelle mani del Comune. Ma l'amministrazione Azzollini non fece nulla. Vi è stato inoltre l'utilizzo della struttura per altre attività sportive (ad es. il calcio a 5) che, secondo la concessione pattuita, era possibile solo in modo subordinato rispetto alle attività del tennistavolo e comunque solo per lo svolgimento di eventi agonistici di rilevanza nazionale. Per intenderci solo negli spazi e nei tempi vuoti rimasti dopo il tennistavolo avrebbero potuto tenersi eventi nazionali ad es. di calcio a 5».
«Ancora nel 2015 - prosegue Porta - presentavamo come Rifondazione comunista una nuova interrogazione alla nuova amministrazione comunale per chiedere di mettere fine a questa concessione non rispettata. Intanto i costi a carico del Comune erano arrivati quasi a 90.000 euro, da una parte, senza che la società concessionaria avesse mai volturato i contatori e dall'altro introitando i contributi di altre società sportive, non solo di tennistavolo, che chiedevano l'utilizzo temporaneo del palazzetto. A seguito di questa interrogazione gli assessori allo sport, Spadavecchia, e al patrimonio, Germinario, dell'amministrazione Natalicchio si sono adoperati per avviare l'iter di riscossione delle utenze non pagate (acqua, luce) e soprattutto hanno posto alla società concessionaria un primo termine di rilascio dell'immobile alla data del 30 giugno scorso».
Dopo la fine prematura dell'amministrazione, arriva la decisione della dirigente del settore Welfare la quale non accoglie le proposte di accordo bonario proposte dalla società CTT e dà 30 giorni di tempo per il rilascio dell'immobile. «Bene, era ora. Chiediamo a questo punto altre due cose. La prima che il palazzetto torni alla gestione diretta del Comune come il PalaFiorentini senza creare disagi alla programmazione delle società sportive che hanno già iniziato l'attività agonistica e non. La seconda che, come per il palazzetto di via Giovinazzo, si possa ristabilire una linearità nella concessione anche di altre strutture sportive comunali per valutare la convenienza e l'economicità di concessioni a privati. La storia di questi anni - conclude l'ex consigliere comunale - dimostra che troppo spesso le concessioni a privati si sono rivelate un affare per pochi e un aggravio di costi per il Comune».
«Agli inizi del 2009 - dichiara Gianni Porta consigliere comunale di Rifondazione comunista - sollevammo con una prima interrogazione in consiglio comunale i problemi della mancata volturazione dei contatori da parte del gestore concessionario, tanto che negli anni dal 2004 al 2008 il Comune aveva continuato a pagare le spese di acqua e luce per decine di migliaia di euro. Solo questo sarebbe bastato per revocare la concessione e far tornare l'immobile nelle mani del Comune. Ma l'amministrazione Azzollini non fece nulla. Vi è stato inoltre l'utilizzo della struttura per altre attività sportive (ad es. il calcio a 5) che, secondo la concessione pattuita, era possibile solo in modo subordinato rispetto alle attività del tennistavolo e comunque solo per lo svolgimento di eventi agonistici di rilevanza nazionale. Per intenderci solo negli spazi e nei tempi vuoti rimasti dopo il tennistavolo avrebbero potuto tenersi eventi nazionali ad es. di calcio a 5».
«Ancora nel 2015 - prosegue Porta - presentavamo come Rifondazione comunista una nuova interrogazione alla nuova amministrazione comunale per chiedere di mettere fine a questa concessione non rispettata. Intanto i costi a carico del Comune erano arrivati quasi a 90.000 euro, da una parte, senza che la società concessionaria avesse mai volturato i contatori e dall'altro introitando i contributi di altre società sportive, non solo di tennistavolo, che chiedevano l'utilizzo temporaneo del palazzetto. A seguito di questa interrogazione gli assessori allo sport, Spadavecchia, e al patrimonio, Germinario, dell'amministrazione Natalicchio si sono adoperati per avviare l'iter di riscossione delle utenze non pagate (acqua, luce) e soprattutto hanno posto alla società concessionaria un primo termine di rilascio dell'immobile alla data del 30 giugno scorso».
Dopo la fine prematura dell'amministrazione, arriva la decisione della dirigente del settore Welfare la quale non accoglie le proposte di accordo bonario proposte dalla società CTT e dà 30 giorni di tempo per il rilascio dell'immobile. «Bene, era ora. Chiediamo a questo punto altre due cose. La prima che il palazzetto torni alla gestione diretta del Comune come il PalaFiorentini senza creare disagi alla programmazione delle società sportive che hanno già iniziato l'attività agonistica e non. La seconda che, come per il palazzetto di via Giovinazzo, si possa ristabilire una linearità nella concessione anche di altre strutture sportive comunali per valutare la convenienza e l'economicità di concessioni a privati. La storia di questi anni - conclude l'ex consigliere comunale - dimostra che troppo spesso le concessioni a privati si sono rivelate un affare per pochi e un aggravio di costi per il Comune».