L'ospedale smantellato e la classe politica che non conta più nulla

L'assenza dell'opposizione e il paradosso del centrosinistra

lunedì 7 marzo 2016 9.52
A cura di Cosimo de Gioia
Caputo Mariano: assente. Mastropasqua Pietro: assente. Pisani Antonio: assente. Spadavecchia Vincenzo: assente. Minuto Anna Carmela: assente. Tammacco Saverio: assente. Ninni Camporeale: non pervenuto.

Mentre a Molfetta si discute di un ospedale che va gambe all'aria, di genitori costretti a correre al San Paolo di Bari per una qualsiasi emergenza pediatrica, di un nord barese che resta senza pronto soccorso, l'opposizione molfettese tace. Non proferisce parola. Non ha nulla da dire. Nulla.
Sì è vero, anche il Partito Democratico sta zitto zitto, ma se in questo caso è per via del guinzaglio tenuto ben stretto al collo da parte di Michele Emiliano, il silenzio dell'opposizione è qualcosa di incredibile. O forse è qualcosa di indicibile.

Fatta eccezione per Luigi Roselli, il quale nelle ultime ore ha dato voce a una parte importante della città rimasta senza alcuna rappresentanza politica, tutti gli altri se ne stanno in religioso silenzio. Non solo i soliti consiglieri comunali abituati a non dire nulla su nulla, ma anche quelli che normalmente si fanno notare per le urla hanno scelto questa volta il profilo basso. E pazienza se si parla della salute della gente.

E così, alla fine, la vicenda del piano di riordino firmato Michele Emiliano finisce per portare a galla i paradossi di una classe politica molfettese senza idee chiare, che oscilla da una parte e dall'altra e che ormai non conta più nulla a tutti i livelli. E viene trattata come merita. I fatti raccontano plasticamente quello che accade. Michele Emiliano smantella l'ospedale "Don Tonino Bello" proseguendo nell'opera iniziata da Nichi Vendola. Prende politicamente a sberle Guglielmo Minervini e si prende gioco di Paola Natalicchio. A cui non resta che alzare la voce "tardivamente", come le hanno fatto notare i compagni di Rifondazione. Tutti gli altri semplicemente non esistono.

Sicché invece che l'opposizione di centrodestra, è il sindaco sostenuto dalla maggioranza di centrosinistra ad andare davanti alle telecamere per dare addosso alla maggioranza di centrosinistra.
Natalicchio scende in piazza e fa manifesti contro la sua stessa parte politica, di fatto ammettendo pubblicamente che dopo tre anni alla guida della città solo adesso si è accorta che quelli che siedono ogni giorno accanto a lei le stanno smontando l'ospedale. Roba da pazzi. La sinistra se la prende con se stessa. Il centrodestra resta in silenzio.