Ospedale del Nord Barese: è guerra tra Molfetta, Terlizzi e Corato?

Il sindaco di Terlizzi rilancia: «Disponibili ad ampliare la viabilità intorno al Sarcone»

mercoledì 6 giugno 2018
«Al governatore Michele Emiliano ho ribadito la necessità, non più rimandabile, di dotare il territorio del Nord Barese di un presidio ospedaliero di primo livello capace rispondere con tempestività, efficacia ed efficienza alla domanda di salute dei cittadini. In questa direzione ho confermato la volontà del Comune di Terlizzi a contribuire concretamente al potenziamento dello stabilimento ospedaliero "Michele Sarcone" al fine di aumentare la sua capacità ricettiva, anche in un'ottica di presidio ospedaliero unico del Nord Barese».

E' quanto ha affermato il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, a conclusione dell'incontro che si è tenuto nelle scorse ore presso la sede della Regione Puglia a Bari sul futuro della sanità nel Nord Barese.
All'incontro hanno preso parte anche una delegazione del Consiglio comunale, i parlamentari On. Marcello Gemmato e la senatrice Carmela Minuto.

Si apre così, dunque, una fase caldissima della querelle che da oltre un anno sta attanagliando il territorio: dove sorgerà l'ospedale unico del nord barese?

Terlizzi fa la sua parte mentre, almeno ufficialmente, a Molfetta tutto sarebbe fermo all'atto del Consiglio Comunale che ha dato mandato a Tommaso Minervini di perorare la causa del "Monsignor Bello" in Regione. Di mezzo i tentativi del Tribunale del Malato di attirare l'attenzione su una situazione alquanto difficile che ogni giorno si registra all'interno del nosocomio locale e il lavoro incessante, anche di mediazione, del Comitato promosso dal dottor Felice Spaccavento.

La stessa senatrice molfettese Carmela Minuto, in una nota diffusa ieri, parla di «perplessità relativamente al metodo con cui la questione si sta portando avanti».

Cosa succederà?
Un dato è questo: la zona di Terlizzi, Molfetta, Corato, Bitonto, Giovinazzo, Ruvo, Mariotto e Palombaio ad oggi è ancora priva di servizi essenziali come una Utic e una Rianimazione.

Ed è da qui che, allora, bisognerà ripartire per evitare una "guerra tra poveri" che come tutte le guerre avrebbe solo vittime e nessun vincitore. E qui di mezzo c'è la salute dei cittadini. La salute di ognuno di noi.