L’amministrazione si prepara a rinunciare a 3 milioni e 200 mila euro?
I consiglieri comunali di opposizione chiedono la convocazione del Consiglio
martedì 15 aprile 2014
19.08
E' polemica a viso aperto tra maggioranza e opposizione in relazione alla delibera del 26 marzo scorso con la quale la Giunta Natalicchio ha rinunciato al contenzioso promosso dal Commissario prefettizio dinanzi al Tar Lazio, con ricorso avverso l'esclusione di Molfetta dai finanziamenti statali del "Piano Nazionale per le Città". Domani in Consiglio comunale, la cui convocazione è stata chiesta dall'opposizione, sarà discussa la richiesta alla Giunta Comunale di annullamento in via di autotutela della delibera n. 83 del 26 marzo 2014 avente ad oggetto: Ricorso al TAR Lazio avverso decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di approvazione della destinazione delle risorse del "Fondo per l'attuazione del Piano Nazionale per la Città".
«La gravissima decisione dell'amministrazione Natalicchio - così recita il comunicato congiunto delle forze politiche di opposizione presenti in Consiglio comunale - di rinunciare a un possibile finanziamento di 3 milioni e 200 mila euro per il quartiere zona 167 sarà discussa mercoledì mattina in consiglio comunale. Tutti i consiglieri comunali di opposizione hanno infatti chiesto la convocazione urgente della massima assise cittadina allo scopo di revocare la delibera n.83 del 26 marzo scorso, delibera con la quale la giunta Natalicchio rinuncia alla difesa del Comune di Molfetta escluso ingiustamente dal "Fondo per l'attuazione del piano nazionale per le città".
Non esistono infatti ragioni plausibili - prosegue il comunicato - che giustifichino la rinuncia al procedimento dinanzi al Tar Lazio. Si tratta infatti di dare seguito a un'unica udienza (non di venti come furbescamente dice il sindaco), udienza peraltro già fissata a brevissimo termine. Andare avanti con il ricorso non comporterebbe alcuno svantaggio per il Comune anche perché l'iter istruttorio è ormai già completato con elementi sufficienti per ritenere che possa concludersi favorevolmente per il Comune.
E' evidente - secondo quanto affermato dai Consiglieri di minoranza nel comunicato congiunto - che il sindaco Natalicchio e la sua maggioranza di centrosinistra non conoscono nemmeno i dettagli del progetto candidato dal Comune di Molfetta. Infatti, oltre all'impianto della pista di atletica, il "Piano Città" proposto dall'amministrazione Azzollini comprende anche la realizzazione di campi di calcetto, strutture sociali e sportive a servizio del quartiere e il completamento del Parco di Mezzogiorno. Rinunciare a questo finanziamento statale messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture significa rinunciare alla possibilità di avviare immediatamente questi lavori e di "incidere fortemente sullo sviluppo del territorio" - spiegano i consiglieri di opposizione.
Continuare a difendere le prerogative del Comune di Molfetta potrebbe invece assicurare alla città importanti risorse economiche e strapparla via da quell'assurdo immobilismo nel quale è drammaticamente scivolata. Ma oltre al danno c'è pure la beffa - secondo quanto affermano i Consiglieri della minoranza -. Nonostante la richiesta di convocazione del Consiglio sia stata protocollata l'8 aprile scorso e nonostante i consiglieri di opposizione abbiano sottolineato a più riprese la necessità e l'urgenza di svolgere il dibattito in aula in tempo utile per salvare quel finanziamento - questa la conclusione della nota pervenuta alla redazione di Molfettaviva -, si sono verificati prima un inutile rinvio della riunione dei capigruppo e poi la indisponibilità del sindaco e del Partito Democratico che hanno causato un allungamento dei tempi assurdo. Risultato: la convocazione del consiglio comunale è stata fissata lo stesso giorno dell'udienza a Roma creando così le premesse per far perdere definitivamente alla città risorse economiche per oltre 3 milioni di euro».
«La gravissima decisione dell'amministrazione Natalicchio - così recita il comunicato congiunto delle forze politiche di opposizione presenti in Consiglio comunale - di rinunciare a un possibile finanziamento di 3 milioni e 200 mila euro per il quartiere zona 167 sarà discussa mercoledì mattina in consiglio comunale. Tutti i consiglieri comunali di opposizione hanno infatti chiesto la convocazione urgente della massima assise cittadina allo scopo di revocare la delibera n.83 del 26 marzo scorso, delibera con la quale la giunta Natalicchio rinuncia alla difesa del Comune di Molfetta escluso ingiustamente dal "Fondo per l'attuazione del piano nazionale per le città".
Non esistono infatti ragioni plausibili - prosegue il comunicato - che giustifichino la rinuncia al procedimento dinanzi al Tar Lazio. Si tratta infatti di dare seguito a un'unica udienza (non di venti come furbescamente dice il sindaco), udienza peraltro già fissata a brevissimo termine. Andare avanti con il ricorso non comporterebbe alcuno svantaggio per il Comune anche perché l'iter istruttorio è ormai già completato con elementi sufficienti per ritenere che possa concludersi favorevolmente per il Comune.
E' evidente - secondo quanto affermato dai Consiglieri di minoranza nel comunicato congiunto - che il sindaco Natalicchio e la sua maggioranza di centrosinistra non conoscono nemmeno i dettagli del progetto candidato dal Comune di Molfetta. Infatti, oltre all'impianto della pista di atletica, il "Piano Città" proposto dall'amministrazione Azzollini comprende anche la realizzazione di campi di calcetto, strutture sociali e sportive a servizio del quartiere e il completamento del Parco di Mezzogiorno. Rinunciare a questo finanziamento statale messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture significa rinunciare alla possibilità di avviare immediatamente questi lavori e di "incidere fortemente sullo sviluppo del territorio" - spiegano i consiglieri di opposizione.
Continuare a difendere le prerogative del Comune di Molfetta potrebbe invece assicurare alla città importanti risorse economiche e strapparla via da quell'assurdo immobilismo nel quale è drammaticamente scivolata. Ma oltre al danno c'è pure la beffa - secondo quanto affermano i Consiglieri della minoranza -. Nonostante la richiesta di convocazione del Consiglio sia stata protocollata l'8 aprile scorso e nonostante i consiglieri di opposizione abbiano sottolineato a più riprese la necessità e l'urgenza di svolgere il dibattito in aula in tempo utile per salvare quel finanziamento - questa la conclusione della nota pervenuta alla redazione di Molfettaviva -, si sono verificati prima un inutile rinvio della riunione dei capigruppo e poi la indisponibilità del sindaco e del Partito Democratico che hanno causato un allungamento dei tempi assurdo. Risultato: la convocazione del consiglio comunale è stata fissata lo stesso giorno dell'udienza a Roma creando così le premesse per far perdere definitivamente alla città risorse economiche per oltre 3 milioni di euro».