Operazione “Puerto escondido” della Guardia di Finanza
Sequestrato un intero tratto di costa destinato ad ormeggi abusivi
sabato 24 maggio 2014
10.56
Operazione "Puerto escondido". Sequestrato un intero tratto di costa destinato ad ormeggi abusivi.
Un tratto di costa perfettamente attrezzato, della lunghezza di circa un chilometro è stato localizzato a Molfetta, dai Finanzieri della locale Tenenza, nelle adiacenze della Basilica della Madonna dei Martiri.
C'era di tutto: pali conficcati nella roccia fermati con cemento destinati a bitte di ormeggio, piccoli "pennelli" della lunghezza di circa cinque metri realizzati con l'impiego di massi e cemento allo scopo di permettere l'imbarco e lo sbarco di decine di natanti (ne sono stati individuati nr. 61) e persino scalette in ferro predisposte per l'accesso alle imbarcazioni.
Il tutto realizzato in maniera abusiva su area demaniale marittima, in spregio ad ogni autorizzazione ed in violazione del vigente "Regolamento del Porto di Molfetta".
In particolare, dopo una serie di sopralluoghi, supportati da rilievi fotografici e video, su direttive della competente Autorità Giudiziaria, si procedeva, dapprima, all'affissione di "avvisi di sgombero", quindi, scaduto il termine, al sequestro di 30 pontili realizzati per l'ormeggio dei natanti, nonché dell'intero tratto costiero interessato agli abusi. Inoltre, con il supporto del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale Guardia di Finanza di Bari e di militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, alla rimozione ed al sequestro di n. 2 natanti; n. 26 gavitelli; n. 1 nassa; circa 200 di cime per ormeggio; n. 56 bitte di ormeggio; nr. 01 pontile in legno; nr. 01 struttura tubolare adibita a pontile e nr. 03 scalette in ferro.
Il tratto costiero è stato affidato in custodia giudiziale al Comune di Molfetta che ha già provveduto alla pulizia dell'area e dovrà provvedere alla messa in sicurezza ed il successivo ripristino dello stato dei luoghi.
L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stata condotta dai finanzieri di Molfetta con la collaborazione dei militari del Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Bari e dei militari della Capitaneria di Porto.
Un tratto di costa perfettamente attrezzato, della lunghezza di circa un chilometro è stato localizzato a Molfetta, dai Finanzieri della locale Tenenza, nelle adiacenze della Basilica della Madonna dei Martiri.
C'era di tutto: pali conficcati nella roccia fermati con cemento destinati a bitte di ormeggio, piccoli "pennelli" della lunghezza di circa cinque metri realizzati con l'impiego di massi e cemento allo scopo di permettere l'imbarco e lo sbarco di decine di natanti (ne sono stati individuati nr. 61) e persino scalette in ferro predisposte per l'accesso alle imbarcazioni.
Il tutto realizzato in maniera abusiva su area demaniale marittima, in spregio ad ogni autorizzazione ed in violazione del vigente "Regolamento del Porto di Molfetta".
In particolare, dopo una serie di sopralluoghi, supportati da rilievi fotografici e video, su direttive della competente Autorità Giudiziaria, si procedeva, dapprima, all'affissione di "avvisi di sgombero", quindi, scaduto il termine, al sequestro di 30 pontili realizzati per l'ormeggio dei natanti, nonché dell'intero tratto costiero interessato agli abusi. Inoltre, con il supporto del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale Guardia di Finanza di Bari e di militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, alla rimozione ed al sequestro di n. 2 natanti; n. 26 gavitelli; n. 1 nassa; circa 200 di cime per ormeggio; n. 56 bitte di ormeggio; nr. 01 pontile in legno; nr. 01 struttura tubolare adibita a pontile e nr. 03 scalette in ferro.
Il tratto costiero è stato affidato in custodia giudiziale al Comune di Molfetta che ha già provveduto alla pulizia dell'area e dovrà provvedere alla messa in sicurezza ed il successivo ripristino dello stato dei luoghi.
L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stata condotta dai finanzieri di Molfetta con la collaborazione dei militari del Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Bari e dei militari della Capitaneria di Porto.