Operazione "Mare Nero": 7 condanne e 3 assoluzioni
L'inchiesta della Guardia di Finanza risale al 2013. Nel dispositivo anche 10 non luogo a procedere per prescrizione
sabato 13 febbraio 2021
10.29
Sette condanne, tre assoluzioni e dieci non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. È questo l'esito del processo di primo grado sul procedimento "Mare Nero", l'inchiesta della Guardia di Finanza di Taranto che, nel 2013, chiamò in causa 109 persone e propose la società Eni s.p.a. come parte danneggiata.
L'inchiesta delle Fiamme Gialle portò alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto il gasolio destinato alle navi per rivenderlo, a contrabbando, a distributori compiacenti grazie ad una rete capillare di dipendenti infedeli dell'Eni di Taranto, autotrasportatori e titolari di stazioni di servizio: erano complessivamente in 73 a rispondere di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e al contrabbando doganale.
Un giro d'affari di milioni di euro tra le province di Bari e di Taranto, città in cui si è celebrato il processo di primo grado e che ha visto coinvolti anche dirigenti e dipendenti dell'Eni. Il Tribunale, in composizione collegiale (presidente Fulvia Miserini), ha condannato Sergio Cantatore, 66 anni di Molfetta, e Nicola Spalierno a 4 anni di carcere e Luciano Boffoli, Giuseppe Camporeale, Giuseppe Fasulo, Mario Piergiovanni, 57 anni di Molfetta, e Paolo Vitucci a 3 anni di reclusione.
Per tutti, inoltre, è stata disposta la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la condanna al risarcimento del danno in favore dell'Eni s.p.a., da liquidarsi in un separato giudizio. Ma il processo, che poggiava sulla maxi-indagine effettuata dalla Guardia di Finanza nata addirittura nel 2008 studiando la tipologia di gasolio "bunker" proveniente dalla raffineria di Taranto, ha portato anche a 10 non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, per vari reati.
Nell'elenco ci sono Sergio Allegretta, 66 anni di Molfetta, Andrea Altomare, Francesco Calia, Vincenzo Calia, Sergio De Robertis, 59 anni di Molfetta, Cosimo Favale, Nicola Taccogna, Pasquale Calia, Antonio Carrieri e Francesco Gadaleta, 57 anni di Molfetta, «per cui - spiega il suo legale, l'avvocato Maurizio Masellis - si chiude una pagina giudiziaria durata circa 8 anni». 3 le persone assolte, «per non aver commesso il fatto», secondo i giudici del Tribunale di Taranto.
Tra questi, oltre a Lorenzo De Fronzo e Donata Mattia, anche Giuseppe Antonio Arrivo, 87 anni di Molfetta, difeso dall'avvocato Marcello Belsito, accusato di aver promosso e diretto l'associazione: la sentenza, invece, ha dimostrato la sua completa estraneità ai fatti. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.
L'inchiesta delle Fiamme Gialle portò alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto il gasolio destinato alle navi per rivenderlo, a contrabbando, a distributori compiacenti grazie ad una rete capillare di dipendenti infedeli dell'Eni di Taranto, autotrasportatori e titolari di stazioni di servizio: erano complessivamente in 73 a rispondere di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e al contrabbando doganale.
Un giro d'affari di milioni di euro tra le province di Bari e di Taranto, città in cui si è celebrato il processo di primo grado e che ha visto coinvolti anche dirigenti e dipendenti dell'Eni. Il Tribunale, in composizione collegiale (presidente Fulvia Miserini), ha condannato Sergio Cantatore, 66 anni di Molfetta, e Nicola Spalierno a 4 anni di carcere e Luciano Boffoli, Giuseppe Camporeale, Giuseppe Fasulo, Mario Piergiovanni, 57 anni di Molfetta, e Paolo Vitucci a 3 anni di reclusione.
Per tutti, inoltre, è stata disposta la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la condanna al risarcimento del danno in favore dell'Eni s.p.a., da liquidarsi in un separato giudizio. Ma il processo, che poggiava sulla maxi-indagine effettuata dalla Guardia di Finanza nata addirittura nel 2008 studiando la tipologia di gasolio "bunker" proveniente dalla raffineria di Taranto, ha portato anche a 10 non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, per vari reati.
Nell'elenco ci sono Sergio Allegretta, 66 anni di Molfetta, Andrea Altomare, Francesco Calia, Vincenzo Calia, Sergio De Robertis, 59 anni di Molfetta, Cosimo Favale, Nicola Taccogna, Pasquale Calia, Antonio Carrieri e Francesco Gadaleta, 57 anni di Molfetta, «per cui - spiega il suo legale, l'avvocato Maurizio Masellis - si chiude una pagina giudiziaria durata circa 8 anni». 3 le persone assolte, «per non aver commesso il fatto», secondo i giudici del Tribunale di Taranto.
Tra questi, oltre a Lorenzo De Fronzo e Donata Mattia, anche Giuseppe Antonio Arrivo, 87 anni di Molfetta, difeso dall'avvocato Marcello Belsito, accusato di aver promosso e diretto l'associazione: la sentenza, invece, ha dimostrato la sua completa estraneità ai fatti. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.