Operazione "Halloween". Due degli arrestati lasciano il carcere
Arresti domiciliari per Cosma Damiano Grosso e Maria Fiore. Lo ha deciso il Tribunale dei Riesame
mercoledì 29 novembre 2017
14.25
Lasciano il carcere 2 fra le 17 persone arrestate nell'ambito dell'operazione "Halloween" eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, scattata all'alba del 31 ottobre scorso, e accusate a vario titolo per traffico di stupefacenti, tentato omicidio e minaccia aggravata.
Tornano a casa, in regime di arresti domiciliari, Cosma Damiano Grosso, 21 anni, e Maria Fiore, 24 anni, figlia di Alfredo, ucciso nel marzo 2014. Lo ha disposto il Tribunale del Riesame che ha sostanzialmente confermato l'ipotesi accusatoria contenuta nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Francesco Messina su richiesta del sostituto procuratore Silvia Curione, riformando le posizioni di altri due imputati.
Il collegio presieduto dal giudice Francesca La Malfa, infatti, su istanza degli avvocati Maurizio Altomare, Bepi Maralfa e Michele Salvemini, ha anche tramutato gli arresti domiciliari in obbligo di dimora per Antonio Azzollini, 21 anni, mentre Laura Zaccaria, 48 anni, anch'essa ristretta agli arresti domiciliari, ha ottenuto la revoca della misura cautelare.
L'inchiesta partì proprio dal tentato omicidio di Cosma Damiano Grosso, avvenuto nel settembre 2015 durante la festa patronale di Molfetta. Il responsabile è stato individuato nel barese Nicola Abbrescia, da tempo trasferitosi a Molfetta, e rinchiuso in carcere. Da lì è stato svelato il traffico di stupefacenti tra Molfetta, Giovinazzo e Bitonto. Svelato, soprattutto, un collegamento con i clan baresi dei Di Cosola e Diomede.
17 furono le ordinanze di custodia cautelare, 12 delle quali in carcere e le restanti 5 agli arresti domiciliari. Due hanno già lasciato il carcere e sono tornati a casa, agli arresti domiciliari. Le motivazioni dei provvedimenti si conosceranno nei prossimi giorni.
Tornano a casa, in regime di arresti domiciliari, Cosma Damiano Grosso, 21 anni, e Maria Fiore, 24 anni, figlia di Alfredo, ucciso nel marzo 2014. Lo ha disposto il Tribunale del Riesame che ha sostanzialmente confermato l'ipotesi accusatoria contenuta nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Francesco Messina su richiesta del sostituto procuratore Silvia Curione, riformando le posizioni di altri due imputati.
Il collegio presieduto dal giudice Francesca La Malfa, infatti, su istanza degli avvocati Maurizio Altomare, Bepi Maralfa e Michele Salvemini, ha anche tramutato gli arresti domiciliari in obbligo di dimora per Antonio Azzollini, 21 anni, mentre Laura Zaccaria, 48 anni, anch'essa ristretta agli arresti domiciliari, ha ottenuto la revoca della misura cautelare.
L'inchiesta partì proprio dal tentato omicidio di Cosma Damiano Grosso, avvenuto nel settembre 2015 durante la festa patronale di Molfetta. Il responsabile è stato individuato nel barese Nicola Abbrescia, da tempo trasferitosi a Molfetta, e rinchiuso in carcere. Da lì è stato svelato il traffico di stupefacenti tra Molfetta, Giovinazzo e Bitonto. Svelato, soprattutto, un collegamento con i clan baresi dei Di Cosola e Diomede.
17 furono le ordinanze di custodia cautelare, 12 delle quali in carcere e le restanti 5 agli arresti domiciliari. Due hanno già lasciato il carcere e sono tornati a casa, agli arresti domiciliari. Le motivazioni dei provvedimenti si conosceranno nei prossimi giorni.