Operazione contro il clan Strisciuglio. Le indagini condotte dai Carabinieri di Molfetta

Eseguite tre ordinanze di custodia cautelare

mercoledì 20 dicembre 2017 16.44
Tre persone, ritenute vicine al clan Strisciuglio, sono state arrestate dai Carabinieri a Palo del Colle, perché ritenute responsabili di tentato omicidio, estorsione e detenzione di armi da guerra: il 38enne Claudio Bufano, di Bitonto, il 25enne Marcantonio Lucatuorto e il 41enne Nicola Milillo, entrambi di Palo del Colle.

Questa mattina, infatti, personale del Comando Provinciale di Bari e della Compagnia di Molfetta, supportato dal VI Elinucleo e dal Nucleo Cinofili di Modugno, ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare (una delle quali in carcere e le restanti in regime domiciliare), emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale barese Marco Galesi, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Destinatari dei provvedimenti il 38enne Claudio Bufano, di Bitonto, il 25enne Marcantonio Lucatuorto e il 41enne Nicola Milillo, entrambi di Palo del Colle, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso, di tentato omicidio, estorsione, lesioni personali aggravate, violenza privata, violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato, detenzione di armi da guerra, con l'aggravante del metodo mafioso.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dalla Compagnia di Molfetta, diretta dal capitano Vito Ingrosso, avviate nel maggio di quest'anno e coordinate dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Lidia Giorgio attraverso articolate attività tecniche e dinamiche, che hanno svelato l'esistenza, a Palo del Colle, di un gruppo criminale armato - collegato al clan Strisciuglio - dedito alla gestione delle più fiorenti piazze di spaccio, nell'area d'influenza.

L'attività investigativa ha documentato come gli indagati, allo scopo di esercitare il controllo malavitoso del territorio, non abbiano esitato a rendersi autori di numerose azioni violente, nei confronti dei pusher del luogo, in un'occasione tentando di cagionarne la morte, per costringerli a rifornirsi da loro di cocaina e marijuana - approvvigionate nella città di Bari - tra l'altro, stabilendo anche le varie modalità di smercio della droga (prezzo, luogo e quantità giornaliere).

L'inchiesta ha inoltre documentato come la compagine abbia imposto il pagamento del pizzo ad un imprenditore edile della zona, minacciandolo di morte con l'uso delle armi. Durante l'indagine sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto altri 3 soggetti (il 41enne Piero Margheriti, il 31enne Carlo Antonelli, già ai domiciliari, e il 41enne Giacomo Geronimo, già in carcere), sequestrando 1 kalashnikov, 1 fucile a canne mozze e cospicui quantitativi di droga.

La prosecuzione dell'attività investigativa, tuttora in corso, è diretta a raccogliere gli ulteriori elementi probatori, in ordine ai delitti attinenti agli stupefacenti.