Omicidio Parisi, l'avvocato di Farinola: «Esasperato dalle minacce estorsive, così gli ha sparato»

Il 46enne è stato assassinato dal titolare del bar New Meeting, esasperato dalle continue minacce ricevute

domenica 7 luglio 2019 19.59
A cura di Nicola Miccione
È ancora negli uffici della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta il 43enne Sergio Farinola, titolare del bar New Meeting Cafè, accusato dell'omicidio volontario di Corrado Parisi, 46 anni, morto all'ospedale monsignor Antonio Bello a causa delle ferite riportate in via Capotorti.

«Di sicuro - ci tiene a precisare Andrea Calò, uno dei due avvocati di fiducia dell'omicida (l'altro è Saverio Gadaleta, nda) che lo hanno convinto a costituirsi ed a confessare - non si è trattato affatto di un agguato. Il nostro assistito ha subito reiterate minacce estorsive da parte di Parisi, dedito al gioco delle macchinette videopoker». Secondo i legali, insomma, Farinola sarebbe stato minacciato più volte da Parisi per tornare in possesso dei soldi persi alle slot machine.

Appena 24 ore prima - emerge dalle indagini dei militari del capitano Vito Ingrosso - il titolare del bar New Meeting Cafè avrebbe anche chiamato i Carabinieri per denunciare le nuove minacce di Parisi: «Per ultimo degli episodi estorsivi, avvenuto nella giornata di ieri - dice ancora Calò - Farinola aveva notiziato i Carabinieri i quali lo avevano invitato a denunciare il tutto l'indomani, ma oggi è avvenuto l'ennesimo episodio. Il nostro assistito si è sempre rivolto alle forze dell'ordine».

L'uomo, interrogato negli uffici della Compagnia di Molfetta alla presenza del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, ha confessato il delitto raccontando di aver agito in un momento di esasperazione, accecato dalla rabbia ed esasperato dalla continue minacce ricevute, dopo mesi di insulti da parte di Parisi, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine per i suoi trascorsi con la giustizia.

«Il nostro patrocinato - aggiunge l'avvocato Calò -, esasperato, alla rinnovata richiesta di denaro, in mancanza dei quali avrebbe subito ripercussioni, temendo per l'incolumità sua e dei propri familiari, nonché per danni alla sua attività commerciale, ricevuta la visita di Parisi nei pressi del suo locale, si è visto costretto ad utilizzare l'arma da fuoco. Il gesto, dunque, viene fuori dalle continue minacce di aggressione nei suoi confronti».

Farinola, infatti, all'esterno del bar New Meeting Cafè, avrebbe prima esploso un colpo in aria a scopo intimidatorio dopo l'ennesima minaccia di Parisi, ma poi, accecato dalla rabbia, ha puntato l'arma contro l'uomo e lo ha ucciso. Per Parisi, inutile la corsa in ospedale dove è morto a causa delle ferite riportate dopo il ricovero, mentre poco più tardi ai Carabinieri della Compagnia di Molfetta si è poi presentato il titolare dell'esercizio commerciale.

Farinola, convinto a costituirsi ed a confessare dai suoi legali, s'è assunto sin da subito la responsabilità del gesto. La posizione dell'uomo, intanto, è ancora al vaglio degli inquirenti molfettesi (per lui l'accusa è di omicidio volontario, nda), mentre sono ora in corso accertamenti di polizia giudiziaria per comprendere le cause e il motivo dell'accaduto, a 27 anni esatti dall'omicidio di Gianni Carnicella, il sindaco ucciso il 7 luglio del 1992.

Resta tuttavia da chiarire perché Farinola fosse in possesso di una pistola e se questa era stata regolarmente denunciata: le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, mirano anche a chiarire la provenienza dell'arma con cui Farinola ha ucciso Parisi.