Omicidio Parisi, l'avvocato Di Bartolomeo: «Nessuno oltraggi la memoria di Corrado»
La precisazione in una nota: «Nessuna richiesta estorsiva alla base del delitto, abbiamo fiducia nella giustizia»
domenica 7 febbraio 2021
10.16
Non si sarebbe trattato di una richiesta estorsiva, ma dell'ennesima incomprensione, purtroppo sfociata nel sangue, fra Sergio Farinola e Corrado Parisi, morto in ospedale a causa delle ferite riportate. Teatro di quel pomeriggio di follia (era il 7 luglio 2019), il bar New Meeting di via Capotorti, periferia di Molfetta.
«In merito all'articolo apparso, quest'oggi (ieri, nda), sulla Vostra testata giornalistica on line, afferente la tragica morte di Corrado Parisi - scrive l'avvocato Marco Di Bartolomeo, che assiste la vedova ed i figli della povera vittima -, appare doveroso, in nome della vedova e dei figli della stessa che rappresento, precisare che non corrisponde al vero la circostanza per la quale, il defunto avrebbe perpetrato richieste estorsive ai danni dell'imputato Sergio Farinola».
«Dagli atti processuali, infatti, risultano sicuramente delle incomprensioni fra i due, ma nulla - sottolinea con forza il penalista molfettese - che possa, in qualche modo, giustificare il tragico epilogo della vicenda. Sarà, chiaramente, la Corte di Assise tranese a giudicare, ma il messaggio granitico della famiglia Parisi è il seguente: fiducia massima nella giustizia e che nessuno osi oltraggiare la memoria di Corrado Parisi. Marito e padre barbaramente ucciso».
Per quell'omicidio, nel corso dell'udienza del 29 gennaio, il pubblico ministero Francesco Tosto ha chiesto 25 anni di carcere per l'imputato, accusato di omicidio premeditato. Al termine, il presidente Giulia Pavese ha aggiornato il processo al prossimo 19 febbraio, data in cui, dopo le repliche, è attesa la sentenza.
«In merito all'articolo apparso, quest'oggi (ieri, nda), sulla Vostra testata giornalistica on line, afferente la tragica morte di Corrado Parisi - scrive l'avvocato Marco Di Bartolomeo, che assiste la vedova ed i figli della povera vittima -, appare doveroso, in nome della vedova e dei figli della stessa che rappresento, precisare che non corrisponde al vero la circostanza per la quale, il defunto avrebbe perpetrato richieste estorsive ai danni dell'imputato Sergio Farinola».
«Dagli atti processuali, infatti, risultano sicuramente delle incomprensioni fra i due, ma nulla - sottolinea con forza il penalista molfettese - che possa, in qualche modo, giustificare il tragico epilogo della vicenda. Sarà, chiaramente, la Corte di Assise tranese a giudicare, ma il messaggio granitico della famiglia Parisi è il seguente: fiducia massima nella giustizia e che nessuno osi oltraggiare la memoria di Corrado Parisi. Marito e padre barbaramente ucciso».
Per quell'omicidio, nel corso dell'udienza del 29 gennaio, il pubblico ministero Francesco Tosto ha chiesto 25 anni di carcere per l'imputato, accusato di omicidio premeditato. Al termine, il presidente Giulia Pavese ha aggiornato il processo al prossimo 19 febbraio, data in cui, dopo le repliche, è attesa la sentenza.