Omicidio Parisi, il titolare del bar New Meeting confessa: «Sono stato io»
L'uomo, 43enne, si è presentato ai Carabinieri, assumendosi la responsabilità del delitto
domenica 7 luglio 2019
17.21
Si è costituito questo pomeriggio presso la Compagnia dei Carabinieri di Molfetta il presunto killer del 46enne Corrado Parisi. Si tratta di Sergio Farinola, 43enne di Molfetta, titolare del New Meeting Cafè. I militari sono ora alla ricerca del movente del delitto.
L'omicidio dell'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è avvenuto questo pomeriggio fra le ore 13.00 e le ore 14.00. È giunto accompagnato all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, colpito al torace da un proiettile di pistola esploso al suo indirizzo all'esterno del bar New Meeting Cafè, lungo via Capotorti, al rione San Domenico, ma - alle ore 15.25 - è deceduto per la ferita riportata poco dopo il ricovero in ospedale.
Ai Carabinieri della locale Compagnia, convinto dai suoi legali, Andrea Calò e Saverio Gadaleta, si è presentato il titolare dell'esercizio commerciale, confessando il delitto e assumendosi la responsabilità dell'accaduto. Sono ora in corso accertamenti, coordinati dal magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, per comprendere le cause e il motivo di questo pomeriggio di follia.
L'assassino (l'accusa è di omicidio volontario), alla presenza dei suoi difensori di fiducia, è tuttora sottoposto ad un interrogatorio. Rimane da chiarire il movente (forse l'ennesima discussione fra i due) e perché il 43enne fosse in possesso di una pistola e se questa era stata regolarmente denunciata.
L'omicidio dell'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è avvenuto questo pomeriggio fra le ore 13.00 e le ore 14.00. È giunto accompagnato all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, colpito al torace da un proiettile di pistola esploso al suo indirizzo all'esterno del bar New Meeting Cafè, lungo via Capotorti, al rione San Domenico, ma - alle ore 15.25 - è deceduto per la ferita riportata poco dopo il ricovero in ospedale.
Ai Carabinieri della locale Compagnia, convinto dai suoi legali, Andrea Calò e Saverio Gadaleta, si è presentato il titolare dell'esercizio commerciale, confessando il delitto e assumendosi la responsabilità dell'accaduto. Sono ora in corso accertamenti, coordinati dal magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, per comprendere le cause e il motivo di questo pomeriggio di follia.
L'assassino (l'accusa è di omicidio volontario), alla presenza dei suoi difensori di fiducia, è tuttora sottoposto ad un interrogatorio. Rimane da chiarire il movente (forse l'ennesima discussione fra i due) e perché il 43enne fosse in possesso di una pistola e se questa era stata regolarmente denunciata.