Omicidio di Vincenza Saracino: il killer in carcere a Caracas in attesa di estradizione
Intanto si attende il confronto del dna con le tracce biologiche rinvenute nel luogo del delitto
venerdì 22 novembre 2024
14.42
Nei prossimi giorni sarà formalizzato il risultato della prova del Dna che incastrerà definitivamente Luigi Nasato Fazio, l'omicida della molfettese Vincenza Saracino, uccisa con cinque coltellate sferrate tra collo e mandibola il 2 luglio scorso nell'ex fabbrica dismessa in via Maleviste a un centinaio di metri da casa.
Potrebbe essere più complicato confrontare le tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine con il presunto killer della donna, quel Luigi Nasato Fazio, 32enne suo vicino di casa, arrestato in Venezuela dall'Interpol e attualmente ristretto in una prigione di Caracas. Gli inquirenti sarebbero, dunque, costretti a una soluzione alternativa.
L'uomo al momento resta in carcere in Venezuela in attesa dell'estradizione che potrebbe non essere facile, né scontata, visto che ha la doppia cittadinanza italo-venezuelana. Nel frattempo si attende l'esito delle comparazioni, effettuate il 29 ottobre dai Ris di Parma, tra le tracce di Dna ed ematiche trovate sotto le unghie della vittima, e sulla sua bicicletta, e quelle dell'arrestato.
Proprio in quei risultati potrebbe trovarsi la prova definitiva di colpevolezza da presentare anche al governo venezuelano per accelerare nell'iter accusatorio.
Potrebbe essere più complicato confrontare le tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine con il presunto killer della donna, quel Luigi Nasato Fazio, 32enne suo vicino di casa, arrestato in Venezuela dall'Interpol e attualmente ristretto in una prigione di Caracas. Gli inquirenti sarebbero, dunque, costretti a una soluzione alternativa.
L'uomo al momento resta in carcere in Venezuela in attesa dell'estradizione che potrebbe non essere facile, né scontata, visto che ha la doppia cittadinanza italo-venezuelana. Nel frattempo si attende l'esito delle comparazioni, effettuate il 29 ottobre dai Ris di Parma, tra le tracce di Dna ed ematiche trovate sotto le unghie della vittima, e sulla sua bicicletta, e quelle dell'arrestato.
Proprio in quei risultati potrebbe trovarsi la prova definitiva di colpevolezza da presentare anche al governo venezuelano per accelerare nell'iter accusatorio.