Omicidio di Vincenza Saracino a Treviso: c'è l'esito dell'autopsia
Intanto spuntano delle prime ipotesi sul possibile assassino
lunedì 8 luglio 2024
16.04
Emergono i primi dettagli, purtroppo macabri, rispetto alla morte di Vincenza Saracino a Treviso. La 50enne di origine molfettese sarebbe morta al termine di una lite violenta, culminata con un'aggressione fatta di pugni e coltellate.
Proprio i fendenti sarebbero stati fatali: ben cinque e non solo due come era parso da un primo esame sulla salma, tutte sulla parte sinistra del volto. I colpi sarebbero stati inferti tra collo e mandibola, con l'assassino che avrebbe utilizzato un coltello e non un cacciavite come inizialmente ipotizzato. Ad essere letale è stato un fendente alla carotide che ne ha portato alla morte per dissanguamento. Presenti, infine, dei segni sulle braccia: forse Vincenza ha tentato disperatamente di difendersi dal suo aguzzino.
Le coltellate sarebbero state inferite da qualcuno che conosceva, probabilmente una persona parte della sua clientela. La donna gestiva infatti un sexy shop nel piccolo comune trevigiano, specializzato in oggettistica erotica in franchising. Secondo gli inquirenti, se la pista si rivelasse percorribile, il delitto non sarebbe di natura patrimoniale, bensì connesso a legami particolari maturati tra la vittima e il suo assassino che potrebbe essere stato proprio un cliente di quell'attività.
Le autorità stanno ricostruendo i contatti della donna, prendendo in considerazione anche le conversazioni telefoniche e telematiche memorizzate nel suo cellulare, ritrovato sulla scena del crimine. Ad ora, in ogni caso, non c'è ancora nessun sospettato: il fascicolo d'indagine è resta contro ignoti.
Proprio i fendenti sarebbero stati fatali: ben cinque e non solo due come era parso da un primo esame sulla salma, tutte sulla parte sinistra del volto. I colpi sarebbero stati inferti tra collo e mandibola, con l'assassino che avrebbe utilizzato un coltello e non un cacciavite come inizialmente ipotizzato. Ad essere letale è stato un fendente alla carotide che ne ha portato alla morte per dissanguamento. Presenti, infine, dei segni sulle braccia: forse Vincenza ha tentato disperatamente di difendersi dal suo aguzzino.
Le coltellate sarebbero state inferite da qualcuno che conosceva, probabilmente una persona parte della sua clientela. La donna gestiva infatti un sexy shop nel piccolo comune trevigiano, specializzato in oggettistica erotica in franchising. Secondo gli inquirenti, se la pista si rivelasse percorribile, il delitto non sarebbe di natura patrimoniale, bensì connesso a legami particolari maturati tra la vittima e il suo assassino che potrebbe essere stato proprio un cliente di quell'attività.
Le autorità stanno ricostruendo i contatti della donna, prendendo in considerazione anche le conversazioni telefoniche e telematiche memorizzate nel suo cellulare, ritrovato sulla scena del crimine. Ad ora, in ogni caso, non c'è ancora nessun sospettato: il fascicolo d'indagine è resta contro ignoti.