Omaggio a Edith Piaf alla Cittadella degli Artisti
La Jakovits Ballet presenta La Vie en Rose. Il corpo e l'anima
mercoledì 10 giugno 2015
8.32
Sul palco della Cittadella degli Artisri, questa sera, approda la danza. Con un omaggio ad Edith Piaf, con la compagnia Jakovits Ballet, che presenta La Vie en Rose. Il copro e l'anima.
Porta, 20.30. Inizio spettacolo, ore 21. Info: 347 6080825
Edith Piaf è stata la maggiore "chanteuse realiste" francese tra gli anni '30 e '60. Nata a Parigi il 19 dicembre 1915 il suo vero nome è Edith Gassion. Sceglierà il nome d'arte di Edith "Piaf" (che in argot parigino significa "passerotto") in occasione del suo debutto, nel 1935.
Vive la propria infanzia nella miseria dei quartieri Parisni di Belleville. Sua madre era una livornese, Line Marsa, cantante sposata al saltimbanco Louis Gassion. La leggenda vuole Lina l'avesse partorita per strada, aiutata da un flic, ossia un poliziotto francese.
Trascorre parte dell'infanzia nel bordello di Nonna Marie in Normandia….
Tornata nuovamente a Parigi, Édith inizia a cantare per strada per rimediare qualche moneta e dar da mangiare a sé stessa ed al padre, che nel frattempo le si era riavvicinato; canta La Marsigliese con quella sua voce già piena di rabbia e ruvidezza, ma che inizia a prendere forma. Costituisce poi un duo con Simone Berteaut esibendosi per le strade ed anche nelle caserme.
Edith viene scoperta dall'impresario Louis Leplée e, dopo un'audizione al "Le Gerny's", piccolo locale dove si faceva cabaret. Il debutto avviene nel 1935… La sua scalata al successo avrà inizio a partire dal 1937, quando ottiene un contratto con il Teatro dell'ABC.
Nel 1946 scrive le parole della canzone che, nel Dopoguerra, diventerà per i francesi l'inno del ritorno alla vita: La vie en rose….
Una voce variegata e caleidoscopica, capace di mille sfumature…
Quello che colpiva chi la sentiva cantare è che nelle sue interpretazioni sapesse usare di volta in volta toni aggressivi e acidi, sapendo magari passare subitaneamente a inflessioni dolci e venate di tenerezza, senza dimenticare quel certo spirito gioioso che solo lei era in grado di evocare.
Ormai lanciata nell'empireo delle grandi, conquista la Francia nel dopoguerra… realizzando anche una tourné negli Stati Uniti, paese che in verità l'accoglie freddamente, forse spiazzato dalla raffinatezza dell'artista, che usciva dai canoni consolidati della "belle chantause" impregnata di esotismo.
Ma Edith Piaf è quanto di più lontano ci si può immaginare da quel modo di porsi e per avvicinarsi a lei e capire la sua arte è necessaria una certa attenzione, uno sforzo che permetta di andare al di là di dati superficiali. Inoltre, l'universo cantato nei suoi testi è spesso quello degli umili, di storie meste e sconsolate tese ad infrangere troppo facili sogni, cantate con una voce che trasmette il mondo dell'umanità quotidiana con il suo sconfinato e straziante dolore.
Il maestro Vito Iacobellis ha voluto insieme alle ragazze della Jakovits Ballet renderle omaggio, con un medley di sue canzoni ricordando i momenti più importanti della sua vita.
La Jakovits Ballet è vincitore di una Borsa di Studio assegnata dalla Fondazione Valente.
EDITH PIAF JAKOVITS BALLET
TITOLO COREOGRAFIA: LA VIE EN ROSE (omaggio a Edith Piaf)
MUSICA:Monnot,Asso,Louigury,David,Piaf.
REGIA COREOGRAFIA: Vito Iacobellis ASS. COREOGRAFIA Daniela Massari
ARRANGIAMENTO MUSICALE : Gianrocco Caragiulo IMMAGINI: Savino Vurchio
Porta, 20.30. Inizio spettacolo, ore 21. Info: 347 6080825
Edith Piaf è stata la maggiore "chanteuse realiste" francese tra gli anni '30 e '60. Nata a Parigi il 19 dicembre 1915 il suo vero nome è Edith Gassion. Sceglierà il nome d'arte di Edith "Piaf" (che in argot parigino significa "passerotto") in occasione del suo debutto, nel 1935.
Vive la propria infanzia nella miseria dei quartieri Parisni di Belleville. Sua madre era una livornese, Line Marsa, cantante sposata al saltimbanco Louis Gassion. La leggenda vuole Lina l'avesse partorita per strada, aiutata da un flic, ossia un poliziotto francese.
Trascorre parte dell'infanzia nel bordello di Nonna Marie in Normandia….
Tornata nuovamente a Parigi, Édith inizia a cantare per strada per rimediare qualche moneta e dar da mangiare a sé stessa ed al padre, che nel frattempo le si era riavvicinato; canta La Marsigliese con quella sua voce già piena di rabbia e ruvidezza, ma che inizia a prendere forma. Costituisce poi un duo con Simone Berteaut esibendosi per le strade ed anche nelle caserme.
Edith viene scoperta dall'impresario Louis Leplée e, dopo un'audizione al "Le Gerny's", piccolo locale dove si faceva cabaret. Il debutto avviene nel 1935… La sua scalata al successo avrà inizio a partire dal 1937, quando ottiene un contratto con il Teatro dell'ABC.
Nel 1946 scrive le parole della canzone che, nel Dopoguerra, diventerà per i francesi l'inno del ritorno alla vita: La vie en rose….
Una voce variegata e caleidoscopica, capace di mille sfumature…
Quello che colpiva chi la sentiva cantare è che nelle sue interpretazioni sapesse usare di volta in volta toni aggressivi e acidi, sapendo magari passare subitaneamente a inflessioni dolci e venate di tenerezza, senza dimenticare quel certo spirito gioioso che solo lei era in grado di evocare.
Ormai lanciata nell'empireo delle grandi, conquista la Francia nel dopoguerra… realizzando anche una tourné negli Stati Uniti, paese che in verità l'accoglie freddamente, forse spiazzato dalla raffinatezza dell'artista, che usciva dai canoni consolidati della "belle chantause" impregnata di esotismo.
Ma Edith Piaf è quanto di più lontano ci si può immaginare da quel modo di porsi e per avvicinarsi a lei e capire la sua arte è necessaria una certa attenzione, uno sforzo che permetta di andare al di là di dati superficiali. Inoltre, l'universo cantato nei suoi testi è spesso quello degli umili, di storie meste e sconsolate tese ad infrangere troppo facili sogni, cantate con una voce che trasmette il mondo dell'umanità quotidiana con il suo sconfinato e straziante dolore.
Il maestro Vito Iacobellis ha voluto insieme alle ragazze della Jakovits Ballet renderle omaggio, con un medley di sue canzoni ricordando i momenti più importanti della sua vita.
La Jakovits Ballet è vincitore di una Borsa di Studio assegnata dalla Fondazione Valente.
EDITH PIAF JAKOVITS BALLET
TITOLO COREOGRAFIA: LA VIE EN ROSE (omaggio a Edith Piaf)
MUSICA:Monnot,Asso,Louigury,David,Piaf.
REGIA COREOGRAFIA: Vito Iacobellis ASS. COREOGRAFIA Daniela Massari
ARRANGIAMENTO MUSICALE : Gianrocco Caragiulo IMMAGINI: Savino Vurchio