Oltre mille firme per dire "no" alla condotta di Torre Calderina

I "Cinque stelle" chiedono il riutilizzo in agricoltura delle acque depurate

sabato 3 gennaio 2015 8.38
Oltre mille e duecento firme per dire "no" alla condotta sottomarina di Torre Calderina. Gli attivisti del movimento 5 Stelle di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi hanno consegnato direttamente nelle mani del governatore Nichi Vendola la petizione popolare con 1253 firme per chiedere l'adeguamento degli impianti di depurazione al fine del riutilizzo delle acque trattate.

I Cinque stelle ricordano che il nuovo Piano di Tutela delle Acque della Provincia di Bari non permette il riutilizzo delle acque trattate nei depuratori degli stessi Comuni, ma la costruzione di condotte interrate per decine di chilometri, collettori, impianti di carico e condotta sottomarina per lo scarico in mare di tutte le acque reflue dei depuratori in oggetto (per uno sversamento complessivo di circa 60.000 tonnellate al giorno). In particolare, i reflui Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi saranno scaricati attraverso una condotta da costruire in in località Torre Calderina, oasi protetta di migrazione avifaunistica, con sbocco sottomarino nell'area del sito SIC Parco Nazionale della Posidonia oceanica San Vito di Barletta redatto dalla direzione industriale, progettazioni e costruzioni di Acquedotto Pugliese SpA

«Nel progetto di realizzazione della condotta sottomarina - sostengono i grillini - non si fa riferimento all'attuale situazione di disservizio dei quattro impianti di depurazione coinvolti.Tutt'oggi dalle analisi a prelievo l'impianto depuratore di Molfetta risulta del tutto inadeguato e in totale disservizio, danneggiando quotidianamente l'interesse pubblico della comunità locale e quello privato degli operatori del mare.»

«Lo sversamento concentrato in un unico punto in mare di circa 23 milioni di tonnellate all'anno di reflui trattati, nel migliore dei casi, al livello minimo di depurazione su fondali di particolare pregio naturalistico costituirebbe un grave rischio di alterazione e inquinamento ambientale.»

I Cinque stelle chiedono quindi alla Regione di fermare la progettazione della condotta sottomarina e di concentrare le risorse sulla depurazione dei reflui in modo che l'acqua depurata in uscita dagli emissari «possa scorrere come corso d'acqua naturale fino al recapito marino ed essere liberamente e legittimamente prelevata e utilizzata sia in agricoltura per uso irriguo»