“Officine Molfetta”: si a Tommaso Minervini come candidato sindaco
Mancini: «nessun passo indietro sulle nostre convinzioni, sul nostro programma e sulla nostra autonomia»
domenica 26 marzo 2017
23.32
"Officine Molfetta", pur presente nell'ultimo incontro pubblico del candidato sindaco Tommaso Minervini, non aveva ancora dato il proprio ok.
L'incontro di venerdì sera tra Minervini e gli attivisti di Officine Molfetta è stato decisivo.
E' lo stesso Pasquale Mancini a spiegare ai nostri microfoni da dove è nata questa decisione: «non sempre i tempi della politica possono aspettare le complicazioni delle segreterie, la ricerca della frase più ad effetto o la totale purezza ideologica, in questo momento i tempi sono dettati dalle emergenze della città e dalla esigenza di garantirle un governo ampio e capace, dopo tre anni di lassismo amministrativo, culminati nella fuga dalle responsabilità della precedente amministrazione e completati dall'affidamento della città ad una gestione commissariale».
Quali sono stati i punti di contatto con le idee proposte da Tommaso Minervini nel corso dei suoi incontri?
«E' accaduto il contrario: Tommaso Minervini ha apprezzato, oltre all'effervescenza del movimento, anche le numerose pillole programmatiche espresse in questi mesi e corroborate venerdì sera dai numerosi interventi dei nostri coordinatori di Officina. Siamo in tanti e siamo presenti in maniera capillare in città e sappiamo ascoltare: dal sociale al turismo, dal commercio alla ricerca del bello, dalla smart city alle tematiche del mare. Di Tommaso Minervini ci è piaciuta la competenza amministrativa, l'onestà intellettuale, la chiarezza nel rifuggire da ogni libro dei sogni: premesse per una amministrazione capace di intervenire realmente e operosamente sulle mille piaghe della città».
Quindi il vostro obiettivo iniziale è modificato?
«Non lo è. "Officine Molfetta" si è presentata alla città con un linguaggio nuovo e con una civicità reale che sapesse guardare alla soluzione pratica dei problemi. A noi interessa il benessere della città, non le ambizioni dei singoli. Sarebbe stato puro egoismo andare avanti da soli fino in fondo, impuntandoci sulla mia candidatura a sindaco. In casi come questo, quanto la città chiama, il coraggio vero non è nell'essere testardamente bloccati sulla propria opzione, ma è cercare la sintesi: unica strada per far sì che tanto impegno, tante idee e tanti progetti possano trovare applicazione ed essere realmente utili alla città. Di qui il nostro sostegno a Tommaso Minervini che non prevede alcun passo indietro sulle nostre convinzioni, sul nostro programma e sulla nostra autonomia».
Quindi ora siete ufficialmente a sostegno di Tommaso Minervini come candidato sindaco?
«Sì, ora possiamo dirlo: saremo accanto a Tommaso, durante i prossimi cinque anni, e lo saremo con forza, per garantire alla nostra amministrazione stabilità, contributo di idee e l'impegno necessario per portare Molfetta fuori dalle secche e far ritornare ottimismo e fiducia nelle futuro dei cittadini molfettesi».
L'incontro di venerdì sera tra Minervini e gli attivisti di Officine Molfetta è stato decisivo.
E' lo stesso Pasquale Mancini a spiegare ai nostri microfoni da dove è nata questa decisione: «non sempre i tempi della politica possono aspettare le complicazioni delle segreterie, la ricerca della frase più ad effetto o la totale purezza ideologica, in questo momento i tempi sono dettati dalle emergenze della città e dalla esigenza di garantirle un governo ampio e capace, dopo tre anni di lassismo amministrativo, culminati nella fuga dalle responsabilità della precedente amministrazione e completati dall'affidamento della città ad una gestione commissariale».
Quali sono stati i punti di contatto con le idee proposte da Tommaso Minervini nel corso dei suoi incontri?
«E' accaduto il contrario: Tommaso Minervini ha apprezzato, oltre all'effervescenza del movimento, anche le numerose pillole programmatiche espresse in questi mesi e corroborate venerdì sera dai numerosi interventi dei nostri coordinatori di Officina. Siamo in tanti e siamo presenti in maniera capillare in città e sappiamo ascoltare: dal sociale al turismo, dal commercio alla ricerca del bello, dalla smart city alle tematiche del mare. Di Tommaso Minervini ci è piaciuta la competenza amministrativa, l'onestà intellettuale, la chiarezza nel rifuggire da ogni libro dei sogni: premesse per una amministrazione capace di intervenire realmente e operosamente sulle mille piaghe della città».
Quindi il vostro obiettivo iniziale è modificato?
«Non lo è. "Officine Molfetta" si è presentata alla città con un linguaggio nuovo e con una civicità reale che sapesse guardare alla soluzione pratica dei problemi. A noi interessa il benessere della città, non le ambizioni dei singoli. Sarebbe stato puro egoismo andare avanti da soli fino in fondo, impuntandoci sulla mia candidatura a sindaco. In casi come questo, quanto la città chiama, il coraggio vero non è nell'essere testardamente bloccati sulla propria opzione, ma è cercare la sintesi: unica strada per far sì che tanto impegno, tante idee e tanti progetti possano trovare applicazione ed essere realmente utili alla città. Di qui il nostro sostegno a Tommaso Minervini che non prevede alcun passo indietro sulle nostre convinzioni, sul nostro programma e sulla nostra autonomia».
Quindi ora siete ufficialmente a sostegno di Tommaso Minervini come candidato sindaco?
«Sì, ora possiamo dirlo: saremo accanto a Tommaso, durante i prossimi cinque anni, e lo saremo con forza, per garantire alla nostra amministrazione stabilità, contributo di idee e l'impegno necessario per portare Molfetta fuori dalle secche e far ritornare ottimismo e fiducia nelle futuro dei cittadini molfettesi».