Officine Molfetta: «La gestione dei servizi sociali vero fallimento di questa amministrazione»

Il gruppo ha intanto rinnovato nei giorni scorsi il suo coordinamento

martedì 4 gennaio 2022 19.41
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a cura di Officine Molfetta, che ha rinnovato nei giorni scorsi il suo coordinamento nominando Angelo Bisceglia, Gaetano Calò, Checco de Gennaro, Miriam de Robertis, Giuseppe Marino de Robertis, Nicolò Lucivero, Giambattista Sasso, Giacomo Spadavecchia oltre al Consigliere Comunale di riferimento Pasquale Mancini che è intervenuto sugli avvenimenti all'ordine del giorno.

"Per quanto attiene alle ultime notizie di cronaca, ritengo che infierire sull'assenza di una qualsiasi politica di prevenzione del degrado, delle devianze, della emarginazione in questa Città sia una operazione fin troppo facile. Le nostre richieste di politiche volte alla formazione al "valore del lavoro", alla istituzione di operatori sociali di quartiere, a forme di aiuto che avessero un contraltare di impegno e riscatto, e non fossero invece sempre e soltanto "corpose elemosine" sono rimaste belle ma inascoltate".

"Ce ne siamo accorti con le nomine ex art.50 : positiva e risolutiva quella di Giacomo nel Centro Storico (con iniziative poi prese in carico da altri e miseramente naufragate), rinviata senza seguito quella di Antonella (nostra esperta di Socialità) sugli assistenti sociali di quartiere. Vietato entrare nel feudo. Credo che la gestione dei servizi sociali, nonostante l'avvicendarsi di stimatissimi assessori, sia stato il vero fallimento di questa Amministrazione. Nel corso del dibattito sulla sicurezza in consiglio comunale (poco più di un brodino riscaldato, insopportabile tanto da farmi abbandonare l'aula a un certo punto) ci è stata propinata una relazione sociale verbosa quanto rassegnata ed evidentemente inefficace".

"Un aspetto deteriore, quello della mancanza di ascolto, di presenza sul territorio, di vere politiche sociali (eccezion fatta per quelle progettate ed erogate ogni giorno dalle nostre meravigliose realtà del volontariato laico e cattolico) su cui anche le opposizioni devono dar conto della loro scarsa incisività e della leggerezza delle loro iniziative di protesta: è mancato il lavoro di strada, il Palazzo è rimasto chiuso, e nessuna azione di repressione potrà mai compensare il danno fatto con questa totale assenza di prevenzione. Lo pagheremo per anni".

"Una caratteristica peculiare del Sindaco Minervini che - fuori di polemica ma per amor di cronaca - non è mai riuscito a dare la giusta credibilità alle grida di allarme di chi viveva la Città. In questa come in altre circostanze. Un po' come negli incendi: se non spegni - anche con un soffio - la fiammella iniziale… il Palazzo finisce in cenere."