La schiuma a Torre Calderina crea allarme a Molfetta
Ma il fenomeno potrebbe dipendere dalla presenza di sostanze cosiddette tensioattive
sabato 21 marzo 2020
È un'acqua schiumosa e maleodorante, olezzo tipico dei tensioattivi, quella che in questi giorni si sta materializzando a Torre Calderina. «Una cornice già vista in varie altre occasioni - il commento amaro di Pasquale Salvemini - che mette in evidenza la necessità di salvaguardare l'oasi naturalistica».
Un'area protetta da vincoli paesaggistici e che resta destinata alla sosta degli uccelli migratori. «Continueremo, nei prossimi giorni - prosegue -, a monitorare tutta la zona al fine di capire se, quelli segnalati, sono eventi che si possono ritenere occasionali e sporadici oppure no». Probabilmente, però, si tratta semplicemente della presenza di tensioattivi (sostanze organiche o miscele utilizzate nei detergenti, nda) nell'acqua che hanno contribuito alla formazione di schiume.
«In questo periodo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus - continua Salvemini - c'è molta più gente in casa, molte più utenze attive e quindi un incremento dei consumi derivante dall'elevato numero di docce e bagni e di elettrodomestici in funzione come lavatrici e lavastoviglie. Quell'acqua, dunque, potrebbe essere più carica di tensioattivi che si accumulano in superficie dando origine a spesse schiume proprio a Torre Calderina, impedendo l'ossigenazione di essa».
Un evento, dunque, dovuto a cause antropiche, vale a dire legate all'attività dell'uomo, ma la certezza si avrà solo nei prossimi giorni. «Potrebbe essere ciò, anche se - conclude Salvemini - la portata di acqua è molto bassa perché a Molfetta, ormai, non piove da parecchio».
Un'area protetta da vincoli paesaggistici e che resta destinata alla sosta degli uccelli migratori. «Continueremo, nei prossimi giorni - prosegue -, a monitorare tutta la zona al fine di capire se, quelli segnalati, sono eventi che si possono ritenere occasionali e sporadici oppure no». Probabilmente, però, si tratta semplicemente della presenza di tensioattivi (sostanze organiche o miscele utilizzate nei detergenti, nda) nell'acqua che hanno contribuito alla formazione di schiume.
«In questo periodo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus - continua Salvemini - c'è molta più gente in casa, molte più utenze attive e quindi un incremento dei consumi derivante dall'elevato numero di docce e bagni e di elettrodomestici in funzione come lavatrici e lavastoviglie. Quell'acqua, dunque, potrebbe essere più carica di tensioattivi che si accumulano in superficie dando origine a spesse schiume proprio a Torre Calderina, impedendo l'ossigenazione di essa».
Un evento, dunque, dovuto a cause antropiche, vale a dire legate all'attività dell'uomo, ma la certezza si avrà solo nei prossimi giorni. «Potrebbe essere ciò, anche se - conclude Salvemini - la portata di acqua è molto bassa perché a Molfetta, ormai, non piove da parecchio».