Notte di fuoco: distrutte due auto in via Sant'Alfonso
L'incendio alle ore 03.45, sul posto Vigili del Fuoco e Carabinieri. Il Liberatorio: «La città è in balia della microcriminalità»
sabato 1 agosto 2020
21.51
A distanza di un mese torna il misterioso fenomeno molfettese: quello dei roghi notturni. Notte di fuoco, infatti, in città: l'incendio, divampato in via Sant'Alfonso alle ore 03.45, ha colpito e irrimediabilmente danneggiato due Opel Astra station wagon identiche parcheggiate in strada.
Sul posto, allertati da alcuni residenti, per domare l'incendio e accertare le cause dell'accaduto sono arrivati i Vigili del Fuoco, sopraggiunti assieme ai Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile. L'intervento del personale del Distaccamento di Molfetta ha cercato di contenere le conseguenze, ma le due vetture sembrano ormai inutilizzabili. L'attività investigativa è ora nelle mani dei militari della locale Compagnia, a cui sono delegate le indagini di rito.
I danni arrecati dal rogo sono visibili anche sulla facciata dello stabile, mentre l'origine del fuoco e l'individuazione dei punti di innesco, nonostante il sopralluogo effettuato dalle forze dell'ordine, sono in fase di ricostruzione, a causa dell'assenza di elementi rilevanti. Sul proprio blog, intanto, il Liberatorio Politico sbotta: «Mentre il sindaco e il suo staff pensano alle "belle mangiate" - è scritto - la città è in balia della microcriminalità… che non va in ferie».
Dall'inizio dell'anno, solo a Molfetta, sono state incendiate 15 automobili, di cui 5 negli ultimi 4 mesi. L'ultimo inferno di fuoco si è scatenato in piena notte, in cui la maggior parte della gente è avvolta dalle braccia di Morfeo. Per strada, in via Sant'Alfonso, non c'è anima viva: le fiamme avvolgono le due Opel Astra, mentre l'allarme scatta solo qualche minuto più tardi e soltanto l'arrivo a sirene spiegate dei Vigili del Fuoco riesce a contenere i danni.
I Carabinieri non parlano, le indagini sono in corso: gli investigatori dell'Arma, nel lungo lavoro di ricostruzione che impegna numerosi uomini su questo odioso fenomeno, stanno concentrando gli sforzi maggiori che prevedono oltre ad un ferreo controllo del territorio urbano, soprattutto nelle ore notturne e con l'impiego di personale in borghese, anche una minuziosa opera di collegamento di vari indizi e la visione di alcune telecamere presenti in zona.
Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dall'esame delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nei paraggi. Proprio le riprese delle telecamere potrebbero segnare un punto di svolta in una infinita scia di fuoco e fiamme che prosegue ormai da oltre un decennio.
Sul posto, allertati da alcuni residenti, per domare l'incendio e accertare le cause dell'accaduto sono arrivati i Vigili del Fuoco, sopraggiunti assieme ai Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile. L'intervento del personale del Distaccamento di Molfetta ha cercato di contenere le conseguenze, ma le due vetture sembrano ormai inutilizzabili. L'attività investigativa è ora nelle mani dei militari della locale Compagnia, a cui sono delegate le indagini di rito.
I danni arrecati dal rogo sono visibili anche sulla facciata dello stabile, mentre l'origine del fuoco e l'individuazione dei punti di innesco, nonostante il sopralluogo effettuato dalle forze dell'ordine, sono in fase di ricostruzione, a causa dell'assenza di elementi rilevanti. Sul proprio blog, intanto, il Liberatorio Politico sbotta: «Mentre il sindaco e il suo staff pensano alle "belle mangiate" - è scritto - la città è in balia della microcriminalità… che non va in ferie».
Dall'inizio dell'anno, solo a Molfetta, sono state incendiate 15 automobili, di cui 5 negli ultimi 4 mesi. L'ultimo inferno di fuoco si è scatenato in piena notte, in cui la maggior parte della gente è avvolta dalle braccia di Morfeo. Per strada, in via Sant'Alfonso, non c'è anima viva: le fiamme avvolgono le due Opel Astra, mentre l'allarme scatta solo qualche minuto più tardi e soltanto l'arrivo a sirene spiegate dei Vigili del Fuoco riesce a contenere i danni.
I Carabinieri non parlano, le indagini sono in corso: gli investigatori dell'Arma, nel lungo lavoro di ricostruzione che impegna numerosi uomini su questo odioso fenomeno, stanno concentrando gli sforzi maggiori che prevedono oltre ad un ferreo controllo del territorio urbano, soprattutto nelle ore notturne e con l'impiego di personale in borghese, anche una minuziosa opera di collegamento di vari indizi e la visione di alcune telecamere presenti in zona.
Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dall'esame delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nei paraggi. Proprio le riprese delle telecamere potrebbero segnare un punto di svolta in una infinita scia di fuoco e fiamme che prosegue ormai da oltre un decennio.