Molfetta festeggia i 100 anni di nonno Gioacchino Scarpa

Celebrazioni in famiglia. Poi l'omaggio da parte del Comune

sabato 20 giugno 2020
A cura di Rosanna Buzzerio
Un secolo di vita. Una guerra mondiale vissuta in prima persona in Corsica e in Italia nell'esercito. Otto figli "sparsi" fra la Liguria e la Puglia, 18 nipoti e 10 pronipoti di cui l'ultimo di soli 4 mesi.

Si chiama Gioacchino Scarpa il nonno di Molfetta che lo scorso 16 giugno ha compiuto 100 anni, festeggiato attorniato dall'amore della moglie Lucia (97 anni), dei figli (Filomena, Antonio, Maria, Immacolata, Mauro, Salvatore, Angela, Roberto), dei nipoti, dei pronipoti.

Non è mancata nemmeno la presenza dell'amministrazione comunale, che ha voluto omaggiare nonno Gioacchino con una targa ricordo consegnata dall'assessore Mariano Caputo.

Assessore che è rimasto colpito da un gesto fatto dal sig. Gioacchino che al momento della consegna della targa ha voluto alzarsi in piedi segno e gesto di grande rispetto delle Istituzioni, visibilmente commosso per l'onorificenza dell'amministrazione.

E' inutile dire che sono uomini di altri tempi, con principi e valori che hanno il sapore della galanteria dei tempi passati.

Dicevamo un secolo di vita. Un uomo che può raccontare un secolo di storia della nostra città e che per certi versi è stato anche parte integrante di questa storia con il suo negozio di alimentari in via Ten. Fiorino, 10. Generazioni di molfettesi hanno potuto assaporare le sue bontà.

Nonno Gioacchino è sempre stato un gran lavoratore, ci hanno raccontato i suoi figli, da giovane ha cercato fortuna prima a Milano, dove vendeva il pane con il carrettino, siamo nel periodo del dopoguerra, poi successivamente a Genova, città dove vivono ancora oggi alcuni dei suoi figli. Poi il richiamo della terra natia è stato più forte ed è tornato a Molfetta, dove insieme alla signora Lucia hanno gestito sino alla pensione il negozio.

Le sue passioni giovanili: il cinema, quello western in particolare, e la musica, quella di Fausto Papetti.

Chiaramente non è facile raccontare 100 anni di vita di una persona, i ricordi si susseguono e si rincorrono, come quello che ci racconta il figlio Roberto di quando insieme con i genitori andava a San Michele con la lambretta, allora le macchine erano solo per i "signori".

Ma il ricordo più bello rimane la fuga d'amore a Giovinazzo con nonna Lucia e la loro storia d'amore che dura da 78 anni, nonostante il parere contrario delle famiglie.
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