Nestia, una nuova stella della musica
L'artista venticinquenne racconta la sua passione e l'esperienza dell'Hoboken Italian Festival
sabato 4 giugno 2016
Nestia racconta la sua passione per la musica e i suoi idoli come Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Miriam Makeba, Cesaria Evora e Nina Simone.
Una passione importante che l'ha portata ad esibirsi sul palco dell' Hoboken Italian Festival e a commuovere numerosi molfettesi trasferiti negli Stati Uniti per cercare un futuro migliore.
Nestia con il suo talento e con la sua determinazione si appresta a divenire una cantante di punta per la nostra comunità, lei che è nata a Sofia venticinque anni fa ma è ri-nata nella sua famiglia molfettese, come ama dire.
Come nasce la tua passione per la musica?
"Credo di averla dalla nascita. Mi è sempre piaciuto cantare anche se quando ero piccola ero stonata come una campana. Poi, crescendo, non so come e perché ho cominciato ad acchiappare le note giuste e, grazie ad una mia cara amica che mi ha stimolata, ho cominciato a studiare canto moderno presso il Laboratorio della voce di Marilisa Andriani".
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
"Io sono un po' all'antica. Amo i classici del jazz e del soul. I miei miti sono Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Miriam Makeba, Cesaria Evora, Nina Simone. Ascoltare la magia delle loro voci mi ha aperto un mondo. E non a caso ho scelto di continuare a studiare presso una delle migliori scuole di canto jazz, "il Pentagramma" di Bari, con una insegnante a cui devo molto, Gabriella Schiavone".
Quali sono i cantanti italiani e internazionali con i quali ti piacerebbe collaborare?
"Diciamo che ho dei sogni che, come tutti i sogni, sembrano irraggiungibili. Ma io non dispero! Aretha Franklin, Tina Turner e Tony Bennet sono i miei artisti preferiti e con loro mi piacerebbe poter cantare in duetto. Lo so, punto in alto ma nei sogni niente è impossibile e poi, mai dire mai!"
Come hai vissuto la tua esperienza sul palco dell'Hoboken Italian Festival?
"È stata un'emozione grandissima. Quando Roberto Pansini mi ha detto che aveva organizzato quel fuori programma, quasi non ci credevo. Cantare al Sinatra Park di Hoboken con alle spalle i grattacieli di Manhattan e di fronte a me centinaia di persone, tra cui moltissimi molfettesi che vivono negli Stati Uniti, è stata un'esperienza straordinaria. Alla fine della mia esibizione, in tantissimi sono venuti ad abbracciarmi commossi. Momenti indimenticabili, davvero. Dopo quella serata poi, l'Associazione Madonna dei Martiri di Hoboken mi ha consegnato la medaglia di membro onorario e ha voluto che fossi presente nella foto ufficiale del Direttivo. Ho svegliato i miei genitori alle tre e mezza di notte per mostrare tramite skype quella medaglia. Ne sono orgogliosissima e ormai mi sento parte di quella comunità".
Una passione importante che l'ha portata ad esibirsi sul palco dell' Hoboken Italian Festival e a commuovere numerosi molfettesi trasferiti negli Stati Uniti per cercare un futuro migliore.
Nestia con il suo talento e con la sua determinazione si appresta a divenire una cantante di punta per la nostra comunità, lei che è nata a Sofia venticinque anni fa ma è ri-nata nella sua famiglia molfettese, come ama dire.
Come nasce la tua passione per la musica?
"Credo di averla dalla nascita. Mi è sempre piaciuto cantare anche se quando ero piccola ero stonata come una campana. Poi, crescendo, non so come e perché ho cominciato ad acchiappare le note giuste e, grazie ad una mia cara amica che mi ha stimolata, ho cominciato a studiare canto moderno presso il Laboratorio della voce di Marilisa Andriani".
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
"Io sono un po' all'antica. Amo i classici del jazz e del soul. I miei miti sono Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Miriam Makeba, Cesaria Evora, Nina Simone. Ascoltare la magia delle loro voci mi ha aperto un mondo. E non a caso ho scelto di continuare a studiare presso una delle migliori scuole di canto jazz, "il Pentagramma" di Bari, con una insegnante a cui devo molto, Gabriella Schiavone".
Quali sono i cantanti italiani e internazionali con i quali ti piacerebbe collaborare?
"Diciamo che ho dei sogni che, come tutti i sogni, sembrano irraggiungibili. Ma io non dispero! Aretha Franklin, Tina Turner e Tony Bennet sono i miei artisti preferiti e con loro mi piacerebbe poter cantare in duetto. Lo so, punto in alto ma nei sogni niente è impossibile e poi, mai dire mai!"
Come hai vissuto la tua esperienza sul palco dell'Hoboken Italian Festival?
"È stata un'emozione grandissima. Quando Roberto Pansini mi ha detto che aveva organizzato quel fuori programma, quasi non ci credevo. Cantare al Sinatra Park di Hoboken con alle spalle i grattacieli di Manhattan e di fronte a me centinaia di persone, tra cui moltissimi molfettesi che vivono negli Stati Uniti, è stata un'esperienza straordinaria. Alla fine della mia esibizione, in tantissimi sono venuti ad abbracciarmi commossi. Momenti indimenticabili, davvero. Dopo quella serata poi, l'Associazione Madonna dei Martiri di Hoboken mi ha consegnato la medaglia di membro onorario e ha voluto che fossi presente nella foto ufficiale del Direttivo. Ho svegliato i miei genitori alle tre e mezza di notte per mostrare tramite skype quella medaglia. Ne sono orgogliosissima e ormai mi sento parte di quella comunità".