Nella Chiesa di Santo Stefano a Molfetta il rito "Gesù Morto e deposto dalla Croce"
Un altro momento suggestivo delle tradizioni pasquali locali, subito dopo la processione
venerdì 7 aprile 2023
Dal Secondo dopoguerra, la pia pratica dei Venerdì di Quaresima fu scaglionata nel tempo riservando i primi quattro venerdì ai primi quattro misteri, mentre l'ultima meditazione (Cristo morto e deposto dalla Croce) fu fissata alla sera del Venerdì Santo.
Rispetto ai primi quattro Venerdì è, probabilmente, il pio esercizio che ha subito maggiori modifiche.
Nelle edizioni curate dall'Arciconfraternita del 1982 (Pregando insieme. Raccolta di pie pratiche in uso nella chiesa di Santo Stefano) e del 1995 (Pregare in Santo Stefano) il testo si presenta mozzato delle parti iniziali e finali rispetto all'antico testo eseguito fino al 1923. Scompare l'Invito di Gesù alla sua Passione sebbene venisse conservato il canto che lo precedeva (Padre Iddio, che tutto governi) e il tutto si conclude con il canto del Vexilla.
L'edizione del 2014 (Pregare in Santo Stefano) al Quinto Venerdì riporta il testo tratto dalla strofa per la XIV Stazione della Via Crucis di Peruzzi: «Tomba, che chiudi in seno», le cui parole alludevano chiaramente al momento della resurrezione. Il testo prosegue parafrasando le parole di San Paolo (1Cor 15, 54-56).
Il testo del Peruzzi fu inserito in sostituzione del canto dell'Inno del Legno Santo a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, perché ritenuto consono a concludere la meditazione sull'ultimo Mistero Doloroso il Venerdì Santo.
Rispetto ai primi quattro Venerdì è, probabilmente, il pio esercizio che ha subito maggiori modifiche.
Nelle edizioni curate dall'Arciconfraternita del 1982 (Pregando insieme. Raccolta di pie pratiche in uso nella chiesa di Santo Stefano) e del 1995 (Pregare in Santo Stefano) il testo si presenta mozzato delle parti iniziali e finali rispetto all'antico testo eseguito fino al 1923. Scompare l'Invito di Gesù alla sua Passione sebbene venisse conservato il canto che lo precedeva (Padre Iddio, che tutto governi) e il tutto si conclude con il canto del Vexilla.
L'edizione del 2014 (Pregare in Santo Stefano) al Quinto Venerdì riporta il testo tratto dalla strofa per la XIV Stazione della Via Crucis di Peruzzi: «Tomba, che chiudi in seno», le cui parole alludevano chiaramente al momento della resurrezione. Il testo prosegue parafrasando le parole di San Paolo (1Cor 15, 54-56).
Il testo del Peruzzi fu inserito in sostituzione del canto dell'Inno del Legno Santo a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, perché ritenuto consono a concludere la meditazione sull'ultimo Mistero Doloroso il Venerdì Santo.