Nel cimitero rubati lumini votivi, fiori e oggetti lasciati dai cari a ricordo
Nel luogo sacro i furti sarebbero più di un centinaio
giovedì 16 aprile 2015
7.02
Sempre più alla deriva il cimitero di Molfetta. E non si tratterebbe solo dell'incuria in cui il sito versa. Da mesi, infatti, si susseguirebbero furti, avvenuti nell'intero campo santo, dalla parte più vecchia a quella più recente per un numero che si aggirerebbe attorno ai cento casi.
Oggetto dei furti sono i lumini votivi più particolari e lavorati, ognuno dei quali dal costo di circa novanta euro. Ma l'azione dei ladri si concentra anche su collanine, braccialetti o anelli lasciati dai cari sulla lapide a ricordo di un momento passato con il loro caro defunto e addirittura fiori, interi bouquet scomparsi da un giorno all'altro.
«Per ben tre volte i ladri hanno agito rubando un lumino votivo a forma di rosa dalla lapide di mio marito», racconta una vedova. «Ogni mattina mi reco al cimitero: il lumino la mattina prima c'era e quella dopo no. E non è successo solo a me».
E c'è da credere alla signora visto che facendo alcune chiacchere con i parenti dei defunti, ognuno ha da raccontare un episodio.
«Avevo lasciato una collanina d'oro sulla lapide di mia madre. Non valeva tanto ma era il suo regalo per il mio diploma a fine anni '70: mi voleva ragioniere e io lo sono diventato. Da un giorno all'altro questa collanina è sparita», racconta un uomo.
«Io e i miei figli avevamo comprato un lumino in vetro per la lapide di mio marito: non l'abbiamo più trovato, praticamente sradicato. Adesso abbiamo deciso di usare quelli più comuni: non è per i soldi ma perché solo il pensiero che qualcuno abbia potuto far male a mio marito senza che lui abbia potuto difendersi, ci fa star male. Forse sono esagerata ma mi sono sentita impotente, come quando si è ammalato», è la testimonianza toccante di una donna.
Oggetto dei furti sono i lumini votivi più particolari e lavorati, ognuno dei quali dal costo di circa novanta euro. Ma l'azione dei ladri si concentra anche su collanine, braccialetti o anelli lasciati dai cari sulla lapide a ricordo di un momento passato con il loro caro defunto e addirittura fiori, interi bouquet scomparsi da un giorno all'altro.
«Per ben tre volte i ladri hanno agito rubando un lumino votivo a forma di rosa dalla lapide di mio marito», racconta una vedova. «Ogni mattina mi reco al cimitero: il lumino la mattina prima c'era e quella dopo no. E non è successo solo a me».
E c'è da credere alla signora visto che facendo alcune chiacchere con i parenti dei defunti, ognuno ha da raccontare un episodio.
«Avevo lasciato una collanina d'oro sulla lapide di mia madre. Non valeva tanto ma era il suo regalo per il mio diploma a fine anni '70: mi voleva ragioniere e io lo sono diventato. Da un giorno all'altro questa collanina è sparita», racconta un uomo.
«Io e i miei figli avevamo comprato un lumino in vetro per la lapide di mio marito: non l'abbiamo più trovato, praticamente sradicato. Adesso abbiamo deciso di usare quelli più comuni: non è per i soldi ma perché solo il pensiero che qualcuno abbia potuto far male a mio marito senza che lui abbia potuto difendersi, ci fa star male. Forse sono esagerata ma mi sono sentita impotente, come quando si è ammalato», è la testimonianza toccante di una donna.