Ncd sul Capodanno in piazza: delirante l'omaggio a Carlo Giuliani
Roselli e Minuto denunciano: in città l'illegalità avanza nel silenzio di tutti
mercoledì 7 gennaio 2015
7.27
«Il 2015 a Molfetta è iniziato all'insegna di vandalismo, violenza e spreco di denaro pubblico e il concerto di Capodanno organizzato in piazza Paradiso né è stato una sintesi inquietante.» Il gruppo consiliare dell'NCD di Molfetta punta il dito contro le decine di migliaia di euro spesi dall'Amministrazione comunale per l'evento di fine anno in piazza.
«La città ha assistito all'utilizzo di denaro pubblico per finanziare un ritrovo improvvisato, concepito solo per pochi, che peraltro ha fatto notizia solo per un grave episodio di violenza e per l'ennesimo delirante omaggio a Carlo Giuliani» affermano i consiglieri comunali NCD, Luigi Roselli e Carmela Minuto. «Nel frattempo, le violenze e gli atti di vandalismo verificatisi sotto il silenzio di tutti durante le festività natalizie certificano come, mentre l'illegalità avanza nella città, l'Amministrazione guidata dal sindaco Natalicchio e dal vicesindaco Maralfa ha preso definitivamente le distanze dai giovani, dalle famiglie e dai ceti moderati di Molfetta rivelando il suo vero volto: una vicinanza ai gruppi più estremisti che la città non è più disposta a tollerare.»
«La città ha assistito all'utilizzo di denaro pubblico per finanziare un ritrovo improvvisato, concepito solo per pochi, che peraltro ha fatto notizia solo per un grave episodio di violenza e per l'ennesimo delirante omaggio a Carlo Giuliani» affermano i consiglieri comunali NCD, Luigi Roselli e Carmela Minuto. «Nel frattempo, le violenze e gli atti di vandalismo verificatisi sotto il silenzio di tutti durante le festività natalizie certificano come, mentre l'illegalità avanza nella città, l'Amministrazione guidata dal sindaco Natalicchio e dal vicesindaco Maralfa ha preso definitivamente le distanze dai giovani, dalle famiglie e dai ceti moderati di Molfetta rivelando il suo vero volto: una vicinanza ai gruppi più estremisti che la città non è più disposta a tollerare.»