“Nawal, l'angelo dei profughi”, Daniele Biella presenta il suo libro.
Se ne parlerà a Comitando mercoledì alle ore 19.
lunedì 15 febbraio 2016
13.49
Se le persone che viaggiano con i barconi della morte nel Mediterraneo hanno un angelo, il suo nome è Nawal Soufi. Ventisettenne nata in Marocco, ma dopo un mese trasferitasi a Catania dove tuttora vive e studia Scienze Politiche oltre ad essere mediatrice culturale.
I primi siriani ad essere salvati la chiamano "Mama Nawal" ma per tutti è "Lady sos". Da quando Nawal è stata ad Aleppo, in Siria per portare aiuti umanitari il suo numero telefonico è passato di mano in mano tra i profughi che decidono d'imbarcarsi per raggiungere l'Europa, per sopravvivere a guerra e morte.
Era l'alba di una giornata d'estate del 2013 quando arrivò la prima chiamata dal mare. Una voce maschile le chiedeva di chiamare soccorsi. C'erano 500 persone su un'imbarcazione che stava per affondare. Da allora le chiamate e i messaggi si sono ripetuti di giorno in giorno. É così che Nawal è diventata l'angelo dei profughi.
Lei avverte la Guardia Costiera fornendo ai militari le coordinate della posizione dell'imbarcazione. Poi corre al porto ad accogliere i profughi, fornisce loro cibo, acqua, vestiti, pannolini per bambini, contatti utili. Lo fa da quasi tre anni, in maniera gratuita, spinta da una passione incondizionata che si riassume in questa frase: "È il cuore che mi paga".
Con questo metodo ha salvato almeno ventimila persone.
Ultimamente hanno parlato di lei, tra gli altri il "Times", "Al Jazeera", "Repubblica", "Rai Tre".
A Comitando si parlerà con lei (attraverso un collegamento audio),ma ne parlerà soprattutto Daniele Biella classe 1978, giornalista da un decennio, scrive di tematiche sociali per "Vita.it" e altre testate on line e cartacee. In particolare si occupa di migrazioni e cooperazione internazionale, seguendo da vicino gli scenari mondiali in particolare Medio Oriente e America Latina. "Nawa l'angelo dei profughi" è la sua prima fatica letteraria, che verrà presentata mercoledì 17 febbraio alle ore 19:00, presso la sede di Comitando in via Enrico de Nicola 12.
I primi siriani ad essere salvati la chiamano "Mama Nawal" ma per tutti è "Lady sos". Da quando Nawal è stata ad Aleppo, in Siria per portare aiuti umanitari il suo numero telefonico è passato di mano in mano tra i profughi che decidono d'imbarcarsi per raggiungere l'Europa, per sopravvivere a guerra e morte.
Era l'alba di una giornata d'estate del 2013 quando arrivò la prima chiamata dal mare. Una voce maschile le chiedeva di chiamare soccorsi. C'erano 500 persone su un'imbarcazione che stava per affondare. Da allora le chiamate e i messaggi si sono ripetuti di giorno in giorno. É così che Nawal è diventata l'angelo dei profughi.
Lei avverte la Guardia Costiera fornendo ai militari le coordinate della posizione dell'imbarcazione. Poi corre al porto ad accogliere i profughi, fornisce loro cibo, acqua, vestiti, pannolini per bambini, contatti utili. Lo fa da quasi tre anni, in maniera gratuita, spinta da una passione incondizionata che si riassume in questa frase: "È il cuore che mi paga".
Con questo metodo ha salvato almeno ventimila persone.
Ultimamente hanno parlato di lei, tra gli altri il "Times", "Al Jazeera", "Repubblica", "Rai Tre".
A Comitando si parlerà con lei (attraverso un collegamento audio),ma ne parlerà soprattutto Daniele Biella classe 1978, giornalista da un decennio, scrive di tematiche sociali per "Vita.it" e altre testate on line e cartacee. In particolare si occupa di migrazioni e cooperazione internazionale, seguendo da vicino gli scenari mondiali in particolare Medio Oriente e America Latina. "Nawa l'angelo dei profughi" è la sua prima fatica letteraria, che verrà presentata mercoledì 17 febbraio alle ore 19:00, presso la sede di Comitando in via Enrico de Nicola 12.