Natalicchio - Rifondazione Comunista niente idillio. E la sinistra a Molfetta si spacca ancora
Nessun appoggio pubblico del partito alla candidatura. Il caso arriva alla direzione nazionale de "La Sinistra"
lunedì 13 maggio 2019
7.53
Paola Natalicchio e Rifondazione Comunista continueranno a condividere la posizione di opposizione all'amministrazione Minervini in Consiglio Comunale ma mai come in queste ore l'idilio sembra lontanissimo.
Che sta succedendo nella sinistra di Molfetta?
Rottura. Accentuata in queste ore.
Qualcosa che non va e che nel weekend appena trascorso si è manifestato apertamente.
In realtà, che da Rifondazione non ci fosse appoggio alla candidatura della Natalicchio alle elezioni europee si era già capito.
Nessun rappresentante di Rifondazione, da Gianni Porta ad Antonello Zaza a Beppe Zanna, ha mai preso parte alla campagna elettorale dove, al contrario, stanno giocando un ruolo attivo Bepi Maralfa e Domenico Gagliardi, due dei protagonisti dell'esperienza di governo della città condivisa proprio con Paola Natalicchio.
Inoltre Rifondazione Comunista con i suoi uomini simbolo è scesa in piazza, a Corso Umberto, venerdì a sostegno di Eleonora Forenza, europarlamente uscente, Nicola Capuano e Ivana Palieri, tutti nella lista "La Sinistra" per il Meridione.
In pratica stessa lista, stesso territorio della Natalicchio.
E se si pensa che l'elettore può esprimere massimo tre voti di preferenza per la stessa lista purché candidati di sesso diverso, i conti sarebbero presto fatti.
Oltre a ciò, è il nome dell'evento a segnare quello che sembra un punto di non ritorno: "Fuori dall'Unione Europea per una Europa Socialista".
"Io mi sarei rifiutata perché nel nostro programma non c'è questa posizione", ha spiegato Natalicchio nella giornata di ieri, affermando anche di aver denunciato questa iniziativa al Comitato Nazionale de "La Sinistra".
"Noi siamo europeisti", continua Natalicchio, "nell'ottica della idea di Spinelli, che protegge i cittadini, i suoi settori economici trainanti tra cui pesca e agricoltura che ci riguardano da vicino perché su questi l'Europa legifera direttamente. In una Europa dei diritti e delle regole che non devono essere gabbia noi vogliamo fare la nostra parte", ha concluso.
"Una bellissima serata in piazza in cui abbiamo spiegato perché vogliamo rompere la gabbia dell'Unione Europea. Una gabbia in cui la politica è schiava dell'economia, i diritti sono merce, la moneta è proprietà privata, i popoli sono schiacciati da un mercato che ha prodotto una crisi senza fine.
È questa gabbia voluta da tutte le forze di governo - passate e presenti favorevoli ai Trattati di Maastricht - che uccide l'Europa e le sue mille possibilità, che alimenta gli odii tra i popoli e il risorgere dei razzismi.
È da questa gabbia materiale e mentale dell'Unione Europea che dobbiamo uscire per darci un'alternativa, ridare un futuro all'Europa, per socializzare la ricchezza posseduta da pochi, lavorare meno e lavorare tutti, insomma, una nuova Europa Socialista.
Una serata per raccontare cosa abbiamo fatto in Europa grazie al lavoro di Eleonora Forenza e cosa vogliamo continuare al fare con lei e i nostri candidati Nicola Capuano e Ivana Palieri", è invece il commento di Rifondazione.
Il freddo di questo strano maggio sembra essere sceso sulla sinistra di Molfetta, mai così frammentata e lontana.
Che sta succedendo nella sinistra di Molfetta?
Rottura. Accentuata in queste ore.
Qualcosa che non va e che nel weekend appena trascorso si è manifestato apertamente.
In realtà, che da Rifondazione non ci fosse appoggio alla candidatura della Natalicchio alle elezioni europee si era già capito.
Nessun rappresentante di Rifondazione, da Gianni Porta ad Antonello Zaza a Beppe Zanna, ha mai preso parte alla campagna elettorale dove, al contrario, stanno giocando un ruolo attivo Bepi Maralfa e Domenico Gagliardi, due dei protagonisti dell'esperienza di governo della città condivisa proprio con Paola Natalicchio.
Inoltre Rifondazione Comunista con i suoi uomini simbolo è scesa in piazza, a Corso Umberto, venerdì a sostegno di Eleonora Forenza, europarlamente uscente, Nicola Capuano e Ivana Palieri, tutti nella lista "La Sinistra" per il Meridione.
In pratica stessa lista, stesso territorio della Natalicchio.
E se si pensa che l'elettore può esprimere massimo tre voti di preferenza per la stessa lista purché candidati di sesso diverso, i conti sarebbero presto fatti.
Oltre a ciò, è il nome dell'evento a segnare quello che sembra un punto di non ritorno: "Fuori dall'Unione Europea per una Europa Socialista".
"Io mi sarei rifiutata perché nel nostro programma non c'è questa posizione", ha spiegato Natalicchio nella giornata di ieri, affermando anche di aver denunciato questa iniziativa al Comitato Nazionale de "La Sinistra".
"Noi siamo europeisti", continua Natalicchio, "nell'ottica della idea di Spinelli, che protegge i cittadini, i suoi settori economici trainanti tra cui pesca e agricoltura che ci riguardano da vicino perché su questi l'Europa legifera direttamente. In una Europa dei diritti e delle regole che non devono essere gabbia noi vogliamo fare la nostra parte", ha concluso.
"Una bellissima serata in piazza in cui abbiamo spiegato perché vogliamo rompere la gabbia dell'Unione Europea. Una gabbia in cui la politica è schiava dell'economia, i diritti sono merce, la moneta è proprietà privata, i popoli sono schiacciati da un mercato che ha prodotto una crisi senza fine.
È questa gabbia voluta da tutte le forze di governo - passate e presenti favorevoli ai Trattati di Maastricht - che uccide l'Europa e le sue mille possibilità, che alimenta gli odii tra i popoli e il risorgere dei razzismi.
È da questa gabbia materiale e mentale dell'Unione Europea che dobbiamo uscire per darci un'alternativa, ridare un futuro all'Europa, per socializzare la ricchezza posseduta da pochi, lavorare meno e lavorare tutti, insomma, una nuova Europa Socialista.
Una serata per raccontare cosa abbiamo fatto in Europa grazie al lavoro di Eleonora Forenza e cosa vogliamo continuare al fare con lei e i nostri candidati Nicola Capuano e Ivana Palieri", è invece il commento di Rifondazione.
Il freddo di questo strano maggio sembra essere sceso sulla sinistra di Molfetta, mai così frammentata e lontana.