Natalicchio: "Se sarà convocato il consiglio comunale, non mi presenterò"
"Non è giusto sottostare ancora a questo tagadà politico"
mercoledì 11 maggio 2016
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"Se nelle prossime ore sarà convocato un consiglio comunale, non vi parteciperò". Mette le mani avanti Paola Natalicchio e sgombra il terreno da ogni possibilità di tornare indietro. C'è in sospeso il bilancio di previsione che il consiglio comunale deve approvare e nelle ultime ore si era affacciata alla possibilità di un blitz in positivo con la convocazione di un consiglio comunale e un voto in in aula favorevole con tutto il centrosinistra compatto a ribadire la fiducia alla sindaca dimissionaria. Ipotesi, però, che la stessa Natalicchio toglie dal novero delle ipotesi: "Non sarebbe serio andare in consiglio comunale" dice ai microfoni di Telesveva.
Ancora una volta ribadisce che non ci sarà alcun ripensamento. Il tempo scorre nella clessidra dei venti giorni a disposizione per fare un passo indietro, ma Paola non mostra segnali di cedimento. "Non posso tornare indietro non certo per ragioni di orgoglio ma per una valutazione politica. Cinque consiglieri comunali, quattro del Partito Democratico e uno di Sel, hanno lasciato la maggioranza in occasione del voto sulla manovra fiscale in consiglio comunale, la segreteria del Pd ha posto delle condizioni rispetto alla fiducia nei miei confronti nonostante sia pienamente rappresentata in giunta. Questo è ingiusto e non posso sottostare a questo tagadà politico.
Esclusa anche ogni ipotesi di allargamento della maggioranza al centro. "Ringrazierò i dodici consiglieri comunali che sono rimasti al mio fianco ma non credo sia serio nelle prossime ore tentare di rimettere insieme con lo scotch una maggioranza e un centrosinistra che non ci sono più. Non posso allargare la mia maggioranza al centro - conclude Paola Natalicchio - perchè ho un patto con i cittadini chiarissimo, un patto che nel 2013 fu anche di esclusione di alcune forze poliiche (come l'Udc di Pino Amato che Natalicchio a tutti i costi non avere come alleato, ndr). Il prossimo anno servirà a riflettere e alla città per ritrovare equilibrio politico: il prossimo sindaco deve avere consiglieri e maggioranza al suo fianco. Non esistono sindaci soli al comando, né sindaci che possono governare col vinavil o con lo scotch".
Ancora una volta ribadisce che non ci sarà alcun ripensamento. Il tempo scorre nella clessidra dei venti giorni a disposizione per fare un passo indietro, ma Paola non mostra segnali di cedimento. "Non posso tornare indietro non certo per ragioni di orgoglio ma per una valutazione politica. Cinque consiglieri comunali, quattro del Partito Democratico e uno di Sel, hanno lasciato la maggioranza in occasione del voto sulla manovra fiscale in consiglio comunale, la segreteria del Pd ha posto delle condizioni rispetto alla fiducia nei miei confronti nonostante sia pienamente rappresentata in giunta. Questo è ingiusto e non posso sottostare a questo tagadà politico.
Esclusa anche ogni ipotesi di allargamento della maggioranza al centro. "Ringrazierò i dodici consiglieri comunali che sono rimasti al mio fianco ma non credo sia serio nelle prossime ore tentare di rimettere insieme con lo scotch una maggioranza e un centrosinistra che non ci sono più. Non posso allargare la mia maggioranza al centro - conclude Paola Natalicchio - perchè ho un patto con i cittadini chiarissimo, un patto che nel 2013 fu anche di esclusione di alcune forze poliiche (come l'Udc di Pino Amato che Natalicchio a tutti i costi non avere come alleato, ndr). Il prossimo anno servirà a riflettere e alla città per ritrovare equilibrio politico: il prossimo sindaco deve avere consiglieri e maggioranza al suo fianco. Non esistono sindaci soli al comando, né sindaci che possono governare col vinavil o con lo scotch".