Natalicchio in Consiglio all’opposizione: «Saranno anni di lavoro controvento»

L’ex sindaco parla dell’impegno da consigliere nella nuova assemblea cittadina

domenica 2 luglio 2017 3.50
A cura di Maria Marino

Aveva fatto rumore il silenzio di Paola Natalicchio negli ultimi giorni. L'ex sindaco, però, dopo una settimana dall'esito del ballottaggio del 25 giugno è tornata a parlare.

497 voti personali nel primo turno, la più suffragata all'interno di Sinistra Italiana e tra i candidati più votati di tutta la coalizione di centro sinistra. Eppure, visti i metodi di assegnazione del seggi, la Natalicchio era in bilico: sarebbe diventata consigliere solo in caso di vittoria di Tommaso Minervini.
E cosi è stato.

«Un pezzo di comunità molfettese ha ancora una volta voluto fidarsi di me, del nostro partito e dei miei compagni e delle mie compagne di lista. Ci ha detto: andate e difendete la Molfetta che oggi non ha più voce. Andate e ricominciamo da capo», spiega.

«E noi andiamo. Andiamo a ricominciare. A disposizione di tutti quelli che si sentono dall'altra parte rispetto alla grande famiglia trasformista oggi al governo della citta'. Testa bassa, carte in mano, idee nella testa, rabbia, orgoglio, determinazione, dignità. Andiamo in consiglio comunale a fare un lavoro umile ma convinto, pallone su pallone. E soprattutto resteremo fuori dal palazzo, per strada, nelle piazze, nei quartieri. A raccogliere i bisogni della città diffusa e non gli interessi di qualcuno contro qualcun altro. Intanto Tommaso Minervini muove i primi passi. Circondato da un club per soli uomini, in cui si intuisce già dalle foto della proclamazione il ruolo che avranno le donne al suo fianco, Tommaso si avvia verso un mandato difficile e brandisce due parole: onestà e competenza. Le sorveglieremo. Sorveglieremo la vostra onestà. Con intransigenza. E metteremo alla prova la vostra competenza. Provvedimento dopo provvedimento. Attendiamo con ansia la nomina di una giunta di competenti, che non sia la mera spartizione delle promesse pre elettorali, ma che sia composta da assessori capaci e generosi nel dialogo con la città»,afferma.

«Ma ora torniamo al silenzio, lasciamo fare al nuovo sindaco e al "nuovo centrosinistra alla guida di Molfetta", come lo ha chiamato Michele Emiliano. Il centrosinistra di Mariano Caputo, Saverio Tammacco, Ninnì Camporeale, Enzo Spadavecchia. Il carnevale della convenienza di una destra che cambia carro in cerca del vincitore. Forza, a tutti noi. Saranno anni di lavoro controvento. Utili a capire tante cose e a costruirne di nuove», conclude.