Natalicchio, è scontro aperto contro Emiliano. «Le sue "verità aggiustate"»

L'ex sindaco smentisce i retroscena raccontati dal Governatore sulla crisi che portò alle sue dimissioni

mercoledì 28 settembre 2016 9.11
A cura di Maria Marino
E' sferzante, dura e senza paura di essere smentita Paola Natalicchio. Dalla propria pagina Facebook smonta pezzo per pezzo tutti i retroscena raccontati da Michele Emiliano la scorsa domenica in Villa Comunale a proposito della crisi politica che portò alle sue dimissioni: sarebbero «Gigantesche bugie».

«Si è killerata da sola», ha detto il Presidente regionale. Ed è questo il punto attorno a cui la Natalicchio dice la propria versione dei fatti sottolineando come sia «stato unicamente Decaro (che mi aveva già ripetutamente chiamato nei giorni precedenti e che mi è stato molto accanto, nei miei tre anni da sindaco) a chiedermi di ritirare le dimissioni e a cercare di capire cosa stesse accadendo, devo dire con grande rispetto e autentica amicizia politica e personale».

«Michele Emiliano non mi ha fatto una sola telefonata dal 30 aprile al 20 maggio, periodo che va dall'annuncio delle mie dimissioni alla caduta dell'Amministrazione. Non una telefonata, non un sms, non un tentativo di mediazione politica, non una sola azione sanzionatoria nei confronti dei consiglieri Pd che hanno tormentato l'amministrazione fino a non votare la manovra fiscale in aula, non un'azione sul segretario Pd che ha assistito al tagadà senza muovere un dito per mesi e mesi. Una sera sono stata a Bari per una manifestazione di solidarietà nei confronti del sindaco di Bari, in acque difficili dopo alcune sue azioni contro l'abusivismo commerciale. Era lunedì 16 maggio, erano circa le 21. Sono passata da Antonio a salutarlo, invitato dal suo capo di gabinetto Francesco Paolicelli. Sono entrata in stanza e c'era Michele Emiliano, che a stenti mi ha salutato, a mezza bocca. Mentre stavo andando via, è stato Decaro a sollecitare Michele Emiliano a dire qualcosa. Lo stesso Emiliano scomparso per settimane e assolutamente inerme sulla crisi di Molfetta. L'unica frase che Emiliano ha detto in quella conversazione è stata, al solito, una battuta di spirito: "Che devo fare? Il sindaco di Molfetta ha già le valigie pronte". Esiste un sms di Antonio Decaro, che ovviamente non pubblico, in cui l'assoluta casualità di questo incontro fugace è raccontata e testimoniata. C'erano altre persone in quella stanza, la sera del 16 maggio», racconta Natalicchio.

Inoltre, secondo Natalicchio, nel luglio 2015, all'epoca delle prime dimissioni della giornalista, «Emiliano dice di aver lavorato con Debora Serracchiani per far rientrare la crisi, il presidente non si è nemmeno presentato all'incontro a Molfetta con Serracchiani e ha anche fatto di tutto per scoraggiarla nel venire a Molfetta».

«I cittadini di Molfetta meritano rispetto da parte di un Partito Democratico che sulla crisi politica cittadina ha responsabilità enormi che nessun dirigente ha mai ammesso, dimostrando pochezza e vuoto politico. Non consento a nessuno, nemmeno al Presidente della Regione Puglia, di giocare non solo con la mia reputazione ma di dire bugie in pubblica piazza e di fare barzelletta di quanto accaduto in città».