Natalicchio, appello alla sinistra molfettese: «Basta alle divisioni inutili»

L'ex sindaco commenta anche la mozione di sfiducia al sindaco Minervini

lunedì 29 novembre 2021
Nel 2013 Paola Natalicchio fu la figura attorno a cui la sinistra locale fece cerchio riuscendo a vincere le elezioni comunali dopo anni, battendo il centrodestra.
Adesso è proprio l'ex sindaco ed ex consigliere comunale a invocare il medesimo spirito di allora in vista della prossima tornata elettorale, quella del 2022.

Da mesi le forze di centrosinistra hanno avviato un confronto circa il candidato sindaco da presentare agli elettori ma, al netto di rumors e indiscrezioni, pare che la quadra non sia ancora stata trovata.
«La città ha bisogno che la facciamo finita - chiosa immediatamente Natalicchio - La facciamo finita con le divisioni inutili, con i politicismi, con il braccio di ferro sui social, con questo dibattito francamente lunare sul "fine vita" di questa stagione della vergogna. La città ha bisogno del disarmo delle nostre parole e del riarmo delle nostre intelligenze».
Secondo Natalicchio, infatti, il centrosinistra deve lavorare «verso un progetto onesto, chiaro, di servizio pubblico, di mobilitazione collettiva. Legalità, ambiente, solidarietà, trasparenza: c'è una Molfetta che sa di cosa parliamo e sa cosa dobbiamo fare. Ve lo chiedo per favore, amici della mia stessa area politica: attraversiamo queste ore con questo spirito e con questa postura. Altrimenti davvero non ce la faremo nemmeno stavolta. E non sarebbe solo un peccato. Sarebbe una colpa».

I riferimenti sono, e nemmeno troppo velati, anche alla mozione di sfiducia a Tommaso Minervini che sarà dibattuta in Consiglio Comunale nel pomeriggio di oggi.
Il centrosinistra rappresentato in Aula Carnicella da Beppe Zanna, Paola de Candia e Silvia Rana, ha firmato l'atto che tuttavia non dovrebbe ottenere i voti almeno sufficienti per decretare la fine del Minervini - bis.

Ma Natalicchio, come tutto il centrosinistra, rivendica ancora la scelta di aver portato questo passaggio proprio nella massima assise locale.
«Firmarla alla luce del sole (come si è fatto recentemente nella vicina Barletta, per dire), proporla agli altri consiglieri d'accordo con noi e andare in aula a fare il processo politico a questi anni terribili», è in sintesi l'obiettivo del centrosinistra molfettese a sentire le parole di Natalicchio.
«Se i numeri c'erano davvero dal notaio - prosegue - i numeri ci saranno in consiglio comunale. Se non dovessero esserci, forse il notaio era un bluff. Un'arma nelle mani di qualche vecchia volpe della politica in cerca di assessorati pesanti (quelle vecchie volpi - sempre le stesse - che nel 2013 allontanammo dal nostro recinto)».