Nagasawa «Quell’opera deve essere smontata»
Questa volta è l’autore a bocciare lo spostamento dell’installazione a cala sant’Andrea
domenica 3 agosto 2014
8.21
«Un altro orizzonte», l'installazione sistemata a cala sant'Andrea, sarebbe un'opera diversamente originale e il suo autore, il maestro giapponese Hidetoshi Nagasawa, mai avrebbe autorizzato la sua collocazione in un posto diverso da quello dove la stessa opera è stata concepita. E così la migrazione della scultura dal Torrione Passeri, luogo dove fu esposta per la prima volta al pubblico, a cala Sant'Andrea, alle spalle del Duomo, continua a far parlare di se. Meglio, continuano le polemiche. Che sia una scultura, una installazione o un'opera concettuale, il dibattito resta ancora aperto, ma la decisione di spostarla in un luogo diverso dalla sua collocazione originaria è il vero oggetto della contesa. «Quell'opera deve essere smontata, non può stare li, l'ho detto più volte, non ha senso se è collocata in un contesto diverso da quello in cui io l'ho concepita». È lo stesso Nagasawa ad affermarlo attraverso le pagine di «Accademy of», un periodico che si occupa di arte. E poi ci sono le riprese fotografiche. Quelle raccontano che il nuovo assemblaggio dell'opera è diverso dalla concezione originale, quindi un'altra cosa rispetto a quanto il maestro ha realizzato. Ed ancora, l'azione erosiva della salsedine e dei venti starebbe allargando le fessure del legno non adeguatamente trattato prima dell'esposizione al sole e alla pioggia, fino a far temere il rischio crollo con possibili conseguenze per l'incolumità di quanti gli si avvicinano.
Quell'opera quindi deve essere smontata. La richiesta arriva, attraverso una lettera indirizzata al sindaco Paola Natalicchio, dal «Liberatorio Politico». «Il Maestro H. Nagasawa – si legge nella missiva - ha donato l'opera al Comune di Molfetta ma non ha mai autorizzato la ricollocazione in altro luogo. Falso invece è quanto riportato nella delibera che autorizzava la diversa collocazione di "Un nuovo orizzonte" in cala Sant'Andrea, da poco recuperata e riqualificata». Arriva perciò, sempre dal «Liberatorio politico», la richiesta ufficiale di rimozione dell'opera «con l'addebito di spesa a carico di chi ha autorizzato l'intera operazione artistica». Il punto adesso diventa: per ricollocarla dove? Di nuovo nel Torrione Passeri, ricomponendola secondo la originaria concezione? Poco probabile. Oppure conservarla smontata in un magazzino in attesa di chissà quali tempi migliori? Qualsiasi altra collocazione rimarrebbe in contrasto con le volontà di Nagasawa visto che quell'opera è un «site-specific», è stata cioè concepita e creata per il preciso luogo dove è stata esposta per la prima volta. A questo punto verrebbe da domandarsi se non fosse meglio chiedere agli artisti, invitati a Molfetta, di realizzare opere di sabbia, siamo sempre sul mare, destinate a scomparire nel breve volgere di qualche giorno, visto che anche «Un altro orizzonte» sembra avviato verso la stessa sorte. Sia che rimanga in cala Sant'Andrea, sia che venga ricollocata.
Quell'opera quindi deve essere smontata. La richiesta arriva, attraverso una lettera indirizzata al sindaco Paola Natalicchio, dal «Liberatorio Politico». «Il Maestro H. Nagasawa – si legge nella missiva - ha donato l'opera al Comune di Molfetta ma non ha mai autorizzato la ricollocazione in altro luogo. Falso invece è quanto riportato nella delibera che autorizzava la diversa collocazione di "Un nuovo orizzonte" in cala Sant'Andrea, da poco recuperata e riqualificata». Arriva perciò, sempre dal «Liberatorio politico», la richiesta ufficiale di rimozione dell'opera «con l'addebito di spesa a carico di chi ha autorizzato l'intera operazione artistica». Il punto adesso diventa: per ricollocarla dove? Di nuovo nel Torrione Passeri, ricomponendola secondo la originaria concezione? Poco probabile. Oppure conservarla smontata in un magazzino in attesa di chissà quali tempi migliori? Qualsiasi altra collocazione rimarrebbe in contrasto con le volontà di Nagasawa visto che quell'opera è un «site-specific», è stata cioè concepita e creata per il preciso luogo dove è stata esposta per la prima volta. A questo punto verrebbe da domandarsi se non fosse meglio chiedere agli artisti, invitati a Molfetta, di realizzare opere di sabbia, siamo sempre sul mare, destinate a scomparire nel breve volgere di qualche giorno, visto che anche «Un altro orizzonte» sembra avviato verso la stessa sorte. Sia che rimanga in cala Sant'Andrea, sia che venga ricollocata.