Muti via dall'Opera di Roma: è sempre più un caso nazionale

Sulla decisione del Maestro intervengono il sindaco Marino e il Ministro Franceschini

sabato 4 ottobre 2014 7.09
A cura di Maria Marino
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo della politica e della cultura alla decisione di lasciare il Teatro dell'Opera di Roma da parte di Riccardo Muti.

Dopo gli scioperi e i tentavi di sabotare il lavoro del maestro nella scorsa stagione, ecco sette giorni fa l'annuncio di una decisione "sofferta ma irrevocabile", come scrive lo stesso Muti nella lettera inviata al Sovrintendente Fuortes e al direttore artistico Vlad, apparsa sui mezzi di comunicazione ufficiali del direttore d'orchestra.

«Capisco le sue ragioni», è stato il primo commento del ministro della cultura Dario Franceschini.
«Spero che almeno questo faccia aprire gli occhi a tutti quelli che ostacolano con resistenze l'impegno per quel cambiamento che la musica e la lirica italiana attendono».

Diverso, invece, il ragionamento del Sindaco di Roma Ignazio Marino. Il primo cittadino capitolino, infatti, pure stigmatizzando pubblicamente i comportamenti di alcuni dipendenti del Teatro dell'Opera, spera ancora di vedere Muti e la sua bacchetta.
«Per la verità non escludo, dopo aver stabilizzato il Teatro, di poter recuperare un rapporto con lui che è e resta direttore onorario a vita».

Intanto il maestro, che aveva chiesto di evitare polemiche, è volato in America per dedicarsi a nuovi progetti a Chicago.