Muti: «La musica sia il vero traino del mondo per ripartire dopo la pandemia»
Il maestro molfettese è stato intervistato dal Financial Times
venerdì 18 febbraio 2022
0.13
Musica, pandemia e percorso professionale: Riccardo Muti si è raccontato a 360° in una lunga intervista al Financial Times in cui ha toccato svariati punti tra passato, presente e futuro. Il maestro molfettese è partito dal suo incarico per la Chicago Symphony Orchestra: Muti è diventato il decimo direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra nel 2010.
Il suo incarico avrebbe dovuto concludersi alla fine della stagione 2021-22 ma, alla luce dei tanti mesi di spettacoli annullati a causa del Covid, ha acconsentito a rimanere fino al 2023. Durante questo periodo guiderà l'Orchestra in 10 settimane di abbonamento e speciali concerti e attività comunitarie a Chicago, oltre a quattro settimane di concerti internazionali e attività itineranti nazionali. Tra gli eventi più importanti in programma la prima mondiale di un'opera commissionata dalla Chicago Symphony Orchestra a Jessie Montgomery e a giugno 2023 la Missa Solemnis di Beethoven con il Chicago Symphony Chorus e un elenco di illustri solisti internazionali, nonché a gennaio 2023 un tour a Taiwan, Cina e Giappone.
Muti descrive il suo rapporto con l'orchestra: "Da sempre si è basato su un amore a prima vista. Non solo è rimasto bello, ma ha continuato a crescere". Oltre la gioia di fare musica insieme, il direttore parla di un legame particolare con i musicisti. Durante i mesi di lockdown, Muti e i musicisti si sono inviati video di esecuzioni da camera o solistiche, in uno scambio reciproco che il Maestro descrive come "molto emozionante".
Questa pandemia ha inasprito i problemi della società e non solo in relazione alle sfide che teatri e sale da concerto si trovano a dover fronteggiare. "Il Covid ha distrutto l'economia di molti Paesi, ma ha anche distrutto la certezza della spiritualità", dice. "Ha distrutto la fiducia nelle altre persone". Muti trova un moto di speranza nella prossima generazione di musicisti e compositori, sia nella sua Accademia dell'Opera fondata nel 2015, sia nell'Orchestra giovanile Luigi Cherubini fondata nel 2004, dove è felice di notare una più ampia rappresentanza in termini di provenienza culturale e di genere. "Sono molto contento che le donne finalmente comincino ad avere grande importanza nel settore della direzione d'orchestra - riferisce - Nei concorsi, molto spesso le donne sono migliori degli uomini: hanno più temperamento, maggior vitalità e passione."
Il suo incarico avrebbe dovuto concludersi alla fine della stagione 2021-22 ma, alla luce dei tanti mesi di spettacoli annullati a causa del Covid, ha acconsentito a rimanere fino al 2023. Durante questo periodo guiderà l'Orchestra in 10 settimane di abbonamento e speciali concerti e attività comunitarie a Chicago, oltre a quattro settimane di concerti internazionali e attività itineranti nazionali. Tra gli eventi più importanti in programma la prima mondiale di un'opera commissionata dalla Chicago Symphony Orchestra a Jessie Montgomery e a giugno 2023 la Missa Solemnis di Beethoven con il Chicago Symphony Chorus e un elenco di illustri solisti internazionali, nonché a gennaio 2023 un tour a Taiwan, Cina e Giappone.
Muti descrive il suo rapporto con l'orchestra: "Da sempre si è basato su un amore a prima vista. Non solo è rimasto bello, ma ha continuato a crescere". Oltre la gioia di fare musica insieme, il direttore parla di un legame particolare con i musicisti. Durante i mesi di lockdown, Muti e i musicisti si sono inviati video di esecuzioni da camera o solistiche, in uno scambio reciproco che il Maestro descrive come "molto emozionante".
Questa pandemia ha inasprito i problemi della società e non solo in relazione alle sfide che teatri e sale da concerto si trovano a dover fronteggiare. "Il Covid ha distrutto l'economia di molti Paesi, ma ha anche distrutto la certezza della spiritualità", dice. "Ha distrutto la fiducia nelle altre persone". Muti trova un moto di speranza nella prossima generazione di musicisti e compositori, sia nella sua Accademia dell'Opera fondata nel 2015, sia nell'Orchestra giovanile Luigi Cherubini fondata nel 2004, dove è felice di notare una più ampia rappresentanza in termini di provenienza culturale e di genere. "Sono molto contento che le donne finalmente comincino ad avere grande importanza nel settore della direzione d'orchestra - riferisce - Nei concorsi, molto spesso le donne sono migliori degli uomini: hanno più temperamento, maggior vitalità e passione."