«Muro pericoloso al Petrone»
Denny Palermo ha riportato la frattura del polso sinistro: «Sto soffrendo molto, il dolore è terrificante»
giovedì 27 ottobre 2016
Domenica scorsa, Denny Palermo, calciatore della Virtus Molfetta, è rimasto ferito durante la partita casalinga contro lo Sporting Apricena, valida per la quinta giornata del campionato di Prima Categoria, che si è svolta sul manto sintetico del Petrone.
Il ragazzo, che proprio oggi spegne 21 candeline, mentre stava giocando è finito contro il muro di cinta dell'impianto sportivo, che si trova a due metri dalla linea del fallo laterale. Il giovane è stato trasportato in ospedale, al don Tonino Bello di Molfetta, dove i medici gli hanno diagnosticato una frattura scomposta al polso sinistro, un trauma alla testa e alcune escoriazioni. Ma l'incidente poteva finire peggio.
«Purtroppo - ci racconta - sto soffrendo molto perché la sofferenza causata dalla frattura scomposta al polso sinistro è atroce e terrificante. Inoltre ho altri dolori su tutto il corpo ed escoriazioni al viso e alle gambe. Giovedì 27 ottobre (oggi, nda), proprio nel giorno del mio compleanno, i medici mi sottoporranno ad un secondo controllo radiografico e saprò se dovrò operarmi, visto che ho subito una frattura scomposta a causa del violento impatto contro il muro che lambisce il campo».
Secondo la Virtus Molfetta, squadra iscritta al torneo di Prima Categoria, lo spazio tra il campo da gioco ed il muro è troppo ridotto e non ci sarebbe quindi lo spazio sufficiente nel caso di una caduta dei calciatori. «Su quel campo, i giocatori rischiano di farsi male», sbotta Nicola Mininni che parla di un episodio annunciato: «Prima o poi doveva succedere - va avanti -. Domenica scorsa, quando ho visto Denny (Palermo, nda) per terra ho pianto. Sono stati i 30 secondi più lunghi della mia vita».
«Per due anni - prosegue - gli uffici baresi della Federazione Italiana Giuoco Calcio ci hanno inibito l'uso del Petrone e noi abbiamo disputato i nostri match casalinghi al Paolo Poli. A Molfetta, però, c'è il Borgorosso, neopromosso in Prima Categoria, ed il Petrone, come d'incanto, è stato omologato. Sino a due settimane fa abbiamo giocato al Paolo Poli, ma dopo l'omologazione gli stessi uffici federali ci hanno obbligato a giocare al Petrone. Un campo, quindi, sul quale non avremmo dovuto giocare».
«Noi, dal canto nostro - dice invece Daniele Palombella, dirigente e addetto stampa del Borgorosso Molfetta - esprimiamo la nostra vicinanza all'atleta Denny Palermo della società Virtus Molfetta, sfortunato protagonista dell'incidente, al quale auguriamo di tornare in campo quanto prima. L'episodio di domenica, porta alla ribalta un problema trascurato da decenni, quello della sicurezza degli atleti al Petrone».
«Un campo storico per la città - continua - che svolge un lavoro importante ogni giorno, vista la carenza di strutture, accogliendo svariate società e centinaia di atleti piccoli e grandi. Su quel campo, oltre le compagini di Prima e Terza Categoria, si allenano e giocano anche i settori giovanili. La struttura va salvaguardata e migliorata, lavorando immediatamente per la messa in sicurezza». Perché fortunatamente Denny Palermo non ha riportato lesioni gravi, ma poteva andare molto peggio.
Per questo motivo proprio Palombella ha deciso di lanciare un suggerimento al Comune di Molfetta, proprietario dell'impianto: «Sui muri a bordo campo si potrebbero utilizzare dei rivestimenti in gomma, sistema di protezione già utilizzato in altre strutture e in altri sport. Oltre questa soluzione, dovuta essenzialmente all'impossibilità di abbattere i muri, per migliorare la sicurezza della struttura, si potrebbe finalmente dar via ai previsti lavori per la nuova zona spogliatoi».
Drastica, invece, la soluzione proposta dai fratelli Mininni: «Le partite ufficiali e tutte le competizioni agonistiche non devono più essere autorizzate perché il Petrone è un campo inadeguato e con spazi angusti». Solo allenamenti. E ferimenti classici e se vogliamo anche romantici, tra stinchi pieni di lividi e ginocchia sbucciate.
Il ragazzo, che proprio oggi spegne 21 candeline, mentre stava giocando è finito contro il muro di cinta dell'impianto sportivo, che si trova a due metri dalla linea del fallo laterale. Il giovane è stato trasportato in ospedale, al don Tonino Bello di Molfetta, dove i medici gli hanno diagnosticato una frattura scomposta al polso sinistro, un trauma alla testa e alcune escoriazioni. Ma l'incidente poteva finire peggio.
«Purtroppo - ci racconta - sto soffrendo molto perché la sofferenza causata dalla frattura scomposta al polso sinistro è atroce e terrificante. Inoltre ho altri dolori su tutto il corpo ed escoriazioni al viso e alle gambe. Giovedì 27 ottobre (oggi, nda), proprio nel giorno del mio compleanno, i medici mi sottoporranno ad un secondo controllo radiografico e saprò se dovrò operarmi, visto che ho subito una frattura scomposta a causa del violento impatto contro il muro che lambisce il campo».
Secondo la Virtus Molfetta, squadra iscritta al torneo di Prima Categoria, lo spazio tra il campo da gioco ed il muro è troppo ridotto e non ci sarebbe quindi lo spazio sufficiente nel caso di una caduta dei calciatori. «Su quel campo, i giocatori rischiano di farsi male», sbotta Nicola Mininni che parla di un episodio annunciato: «Prima o poi doveva succedere - va avanti -. Domenica scorsa, quando ho visto Denny (Palermo, nda) per terra ho pianto. Sono stati i 30 secondi più lunghi della mia vita».
«Per due anni - prosegue - gli uffici baresi della Federazione Italiana Giuoco Calcio ci hanno inibito l'uso del Petrone e noi abbiamo disputato i nostri match casalinghi al Paolo Poli. A Molfetta, però, c'è il Borgorosso, neopromosso in Prima Categoria, ed il Petrone, come d'incanto, è stato omologato. Sino a due settimane fa abbiamo giocato al Paolo Poli, ma dopo l'omologazione gli stessi uffici federali ci hanno obbligato a giocare al Petrone. Un campo, quindi, sul quale non avremmo dovuto giocare».
«Noi, dal canto nostro - dice invece Daniele Palombella, dirigente e addetto stampa del Borgorosso Molfetta - esprimiamo la nostra vicinanza all'atleta Denny Palermo della società Virtus Molfetta, sfortunato protagonista dell'incidente, al quale auguriamo di tornare in campo quanto prima. L'episodio di domenica, porta alla ribalta un problema trascurato da decenni, quello della sicurezza degli atleti al Petrone».
«Un campo storico per la città - continua - che svolge un lavoro importante ogni giorno, vista la carenza di strutture, accogliendo svariate società e centinaia di atleti piccoli e grandi. Su quel campo, oltre le compagini di Prima e Terza Categoria, si allenano e giocano anche i settori giovanili. La struttura va salvaguardata e migliorata, lavorando immediatamente per la messa in sicurezza». Perché fortunatamente Denny Palermo non ha riportato lesioni gravi, ma poteva andare molto peggio.
Per questo motivo proprio Palombella ha deciso di lanciare un suggerimento al Comune di Molfetta, proprietario dell'impianto: «Sui muri a bordo campo si potrebbero utilizzare dei rivestimenti in gomma, sistema di protezione già utilizzato in altre strutture e in altri sport. Oltre questa soluzione, dovuta essenzialmente all'impossibilità di abbattere i muri, per migliorare la sicurezza della struttura, si potrebbe finalmente dar via ai previsti lavori per la nuova zona spogliatoi».
Drastica, invece, la soluzione proposta dai fratelli Mininni: «Le partite ufficiali e tutte le competizioni agonistiche non devono più essere autorizzate perché il Petrone è un campo inadeguato e con spazi angusti». Solo allenamenti. E ferimenti classici e se vogliamo anche romantici, tra stinchi pieni di lividi e ginocchia sbucciate.