Mostra-Convegno dell’Associazione Eredi della Storia

La Regia Marina nella Grande Guerra

mercoledì 17 dicembre 2014 8.37
A cura di Paola Copertino
A distanza di 100 anni dalla sua conclusione, la memoria della Grande Guerra è ormai piuttosto sfocata. Non ci sono più reduci. Gli studenti delle ultime generazioni, in generale, non sono in grado di associare alcun evento alla data del 24 Maggio che segnò, nel 1915, l'entrata dell'Italia nel conflitto. Molti l'attribuiscono erroneamente alla Battaglia del Piave, che invece ebbe luogo nel 1917-1918, forse fuorviati dai primi versi di una canzone patriottica che ancora la mia generazione ha imparato sui campi di scuola: "il Piave mormorava calmo e placido al passaggio/dei primi fanti il 24 maggio …".

La guerra fu impostata in Italia da una minoranza (la Corona, il governo, gli intellettuali e gli studenti interventisti di orientamento nazionalista o neo-risorgimentale, una parte del mondo industriale, alcuni grandi giornali come il "Corriere della Sera" contro la volontà della maggioranza parlamentare, contro le opinioni delle maggiori correnti politiche e della masse popolari.
Ebbene, sotto il profilo militare, la presenza di una Regia Marina, che aveva appena da pochi anni superato un conflitto, quello contro l'impero Ottomano nel 1911-1912, con navi adeguate e moderne con equipaggi bene addestrati e motivati, era forse l' unica forza armata in completa efficienza alla vigilia della Grande Guerra.

Nell'incontro organizzato dalla Ass. Eredi della Storia, sabato 13 dicembre, presso la sala Finocchiaro (fabbrica San Domenico), l'intervento del Comandante CF (CP) Flavio Lagrasta ha posto in evidenza la situazione geografica e geopolitica dell' Italia nel Mediterraneo come terra di passaggio e di slanci propositivi tra la parte occidentale del Mediterraneo con quello Orientale. Egli ha sviluppato un concetto importante , cioè quello che l' Esercito e la Marina non hanno combattuto guerre autonome, ma si sono integrate in un unico fronte che dalle terre venete continuava nell'Adriatico senza soluzioni di continuità. Il contributo della Regia Marina Militare e della Regia Marina Mercantile sono stati essenziali in tutte le operazioni navali nel mediterraneo: con il naviglio sottile e leggero per proteggere convogli di navi mercantili che con i loro preziosi carichi di uomini e mezzi sostenevano la logistica della guerra contro l'insidia dei sommergibili Austro Ungarici e Tedeschi, il forzamento delle basi A.U. di Pola, Trieste, Cattaro, Spalato, ecc.; nel recupero dell' esercito serbo con un immane logorio di mezzi e con una organizzazione che ha destato l'ammirazione degli Alleati; lo spirito di sacrificio del personale addetto al potenziamento delle Capitanerie di Porto sia sul territorio nazionale che albanese coi porti di Valona e Durazzo, e tanti altri particolari enfatizzati in una rapida e chiara esposizione. Subito dopo l'intervento del dr. Michele Spadavecchia, pres. della Ass. Eredi della Storia, che in virtù della sua appartenenza alla Gente di Mare in qualità di Ufficiale Medico di Bordo, in divisa ha rappresentato la Marina Mercantile e ne ha enfatizzato il sacrificio in uomini e mezzi e in particolare di coloro che appartenevano alla Società di Navigazione "Puglie". Numerose diapositive sono state proiettate, con immagini dei protagonisti tra CLC (Capitani di Lungo Corso) e DM (Direttori di Macchina), sottufficiali e comuni. Un vanto per la nostra regione che attraverso l'Istituto Nautico "Caracciolo" di Bari ha diplomato ufficiali di grande competenza e professionalità che equipaggiava navi di una grande compagnia di navigazione (che in seguito dette vita alla Società Anonima di Navigazione "Adriatica"). È stato dato spazio anche al sacrificio di giovani marinai molfettesi caduti in servizio durante il conflitto … ben 61 e a personaggi di rilievo come l'Ammiraglio De Dato che in seguito, negli anni 30 ricoprì l'incarico di podestà della città di Molfetta dando vita ad una serie di lavori pubblici che per anni azzerarono il tasso di disoccupazione cittadino.

La manifestazione si è conclusa con l'intervento del dott. Francesco Malvasi della Casa Editrice Ars Illuminandi che ha anticipato la comunicazione di una prestigiosa opera dedicata alla Civiltà del Mare che sarà edita a febbraio presso il Palazzo Marina a Roma, proponendo un formale invito di partecipazione allo storico evento a tutti i presenti.
Il moderatore Avv. Nico Bufi, pres. regionale della Fondazione ANMIG ha concluso la manifestazione con una serie di omaggi ai relatori, come anche due "Diari di Viaggio" offerti dal dott. Malvasi.