Morto un altro cane sulla Complanare: dramma senza colpevoli o morte naturale?
Abbandonato sulla strada e poi bruciato. Angela Amato: «non possiamo fare ipotesi».
sabato 27 febbraio 2016
13.58
Abbandonato e bruciato chissà da quanto tempo senza vita e lasciato sul ciglio della strada. È questo, il macabro spettacolo con il quale si è svegliata qualche giorno fa la città di Molfetta. Il cadavere del povero cane ha immediatamente attirato l'attenzione di un passante che, sconvolto, dopo aver postato le foto su Facebook (poi rimosse), ha allertato le Autorità competenti.
Già nei giorni scorsi stata era stata pubblicata sulla pagina Facebook della Lega del Cane di Molfetta, la foto di una testa di un altro cane mozzata e bruciata, lasciata su un marciapiede della zona industriale, creando non poco sdegno tra gli utenti molfettesi e soprattutto tra gli animalisti. In quell'occasione la presidente della sezione molfettese della Lega, Mariangela La Volpe aveva invitato a non creare nessun allarmismo, e a denunciare sempre qualsiasi tipo di maltrattamento animale alle autorità preposte.
Ma ora, visto il secondo ritrovamento a distanza di giorni, i timori così come i dubbi sono tanti. Bisognava capire, infatti, come il cane sia effettivamente morto se per cause naturali, oppure se a provocarne la morte sia stato qualcos'altro. Per accertare l'accaduto l'assessore Angela Amato nei giorni scorsi ha parlato prima con l'Ufficio Ambiente e poi con i medici veterinari della Asl affinché venisse verificata la presenza del microchip.
Adesso arriva la puntualizzazione.
"Ho appena parlato con il Tenente Camporeale, responsabile del nucleo ambientale della polizia Municipale. Ieri si è recato personalmente sul posto e nella mattinata provvedono a rimuovere la carcassa", afferma Angela Amato. "Purtroppo, il lettore non rileva la presenza di microchip. – dichiara l'assessore – Questo potrebbe essere dovuto però anche alle condizioni in cui si trova il corpo dell'animale. Non possiamo fare ipotesi: potrebbe essere stato abbandonato morto e poi bruciato quando il corpo cominciava a decomporsi. Mi auguro che sia così, sarebbe la cosa meno crudele verso quel povero cane».
Già nei giorni scorsi stata era stata pubblicata sulla pagina Facebook della Lega del Cane di Molfetta, la foto di una testa di un altro cane mozzata e bruciata, lasciata su un marciapiede della zona industriale, creando non poco sdegno tra gli utenti molfettesi e soprattutto tra gli animalisti. In quell'occasione la presidente della sezione molfettese della Lega, Mariangela La Volpe aveva invitato a non creare nessun allarmismo, e a denunciare sempre qualsiasi tipo di maltrattamento animale alle autorità preposte.
Ma ora, visto il secondo ritrovamento a distanza di giorni, i timori così come i dubbi sono tanti. Bisognava capire, infatti, come il cane sia effettivamente morto se per cause naturali, oppure se a provocarne la morte sia stato qualcos'altro. Per accertare l'accaduto l'assessore Angela Amato nei giorni scorsi ha parlato prima con l'Ufficio Ambiente e poi con i medici veterinari della Asl affinché venisse verificata la presenza del microchip.
Adesso arriva la puntualizzazione.
"Ho appena parlato con il Tenente Camporeale, responsabile del nucleo ambientale della polizia Municipale. Ieri si è recato personalmente sul posto e nella mattinata provvedono a rimuovere la carcassa", afferma Angela Amato. "Purtroppo, il lettore non rileva la presenza di microchip. – dichiara l'assessore – Questo potrebbe essere dovuto però anche alle condizioni in cui si trova il corpo dell'animale. Non possiamo fare ipotesi: potrebbe essere stato abbandonato morto e poi bruciato quando il corpo cominciava a decomporsi. Mi auguro che sia così, sarebbe la cosa meno crudele verso quel povero cane».